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Enrico Mentana contro il veleno dei social: la parola ‘webete’ diventa un fenomeno virale

Il direttore del Tg La7 è diventato un idolo della rete grazie a un commento social in cui ha zittito definitivamente l’abusata polemica “i terremotati italiani negli alberghi, gli stranieri nelle tende”. E il neologismo “webete” è già un tormentone, perfetto per definire le note “legioni di imbecilli” già evocate da Eco.
A cura di Valeria Morini
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Tempo fa, un lungimirante e oggi enormemente compianto Umberto Eco sostenne che "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività". Una dichiarazione divenuta celebre, che ci torna in mente più o meno ogni volta in cui apriamo Twitter o scorriamo la home di Facebook, notando con rammarico la mole di commenti qualunquisti che piovono a valanghe su ogni argomento, dalla politica alle tragedie quotidiane, spesso riportati in italiano per lo più sgrammaticato e con cognizione di causa e capacità critica pressoché nulle. Oggi, raccogliere l'eredità di Eco ci pensa nientemeno che Enrico Mentana, in questi giorni particolarmente attivo nell'analizzare e smontare le montagne di banalità dette da molti utenti sulla questione del terremoto in Centro Italia. Ed ecco spuntare, tra i trend di Twitter, l'hashtag #webete: già star della rete per le sue lunghe (e seguitissime) maratone elettorali, il direttore del tg di La7 ha coniato un neologismo che in poche ore è diventato un tormentone.

La parola creata da Mentana, di cui molti già richiedono l'inserimento nei dizionari dall'Accademia della Crusca (richiamandosi al caso del famigerato "petaloso"), è riportata in un commento alle dichiarazioni di un utente: "E vorrei proprio vedere questa portavoce Spada quando loro saranno ancora nelle tende, i terroristi rifugiati in alberghi serviti e riveriti e le banche verranno a riscuotere mutui (per ora solo sospesi) per case sbriciolate". Un chiaro riferimento all'ormai abusata polemica di stampo leghista che chiede a gran voce "gli italiani terremotati negli alberghi, i rifugiati stranieri nelle tende", cui Mentana replica senza mezzi termini:

Mi stavo giusto chiedendo se sarebbe spuntato fuori un altro così decerebrato da pensare e poi scrivere una simile idiozia. Lei pensa che il prossimo le sia simile. Ma non c'è distanza maggiore che tra il virtuoso e il virtuale: eppure per lei se uno non grufola contro gli invasori è un fake. Lei è un webete.

Ed ecco che il "webete" è diventato in pochissime ore un fenomeno virale e Mentana un idolo cui dire grazie. Così, alla prossima scempiaggine detta su un post social, sapremo come definire il suo autore.

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