Elezioni europee, Agcom diffida il Tg2: “Ha violato le norme sulla par condicio”

Guai per il Tg2. Il notiziario del secondo canale Rai ha ricevuto una diffida da parte del Consiglio dell'Agcom in merito a una presunta violazione delle norme della par condicio in vista delle Elezioni Europee del 26 maggio 2019. In particolare, l'intervento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni riguarderebbe la puntata del telegiornale trasmessa alle 20.30 del 17 maggio.
Cosa dice la diffida dell'Agcom
Come specifica la nota dell'Agcom, l'autorità avrebbe rinvenuto "in taluni contenuti inseriti nel notiziario andato in onda in prima serata nella giornata di venerdì 17 maggio – peraltro riproposti nella puntata di Tg2Post dello stesso giorno – manifeste violazioni dell'art. 4, comma 2, delle disposizioni approvate dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, nonché dell'art. 7, comma 2, della Delibera 94/19/Cons". I servizi del Tg2, "in ragione della natura incompleta, parziale e non obiettiva delle informazioni riportate – anche per l'omissione di parti significative di dichiarazioni di terzi e la conseguente distorsione del messaggio generale – rischiano di determinare, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o di svantaggio per determinate forze politiche che la normativa citata vieta espressamente all'interno dei notiziari". Il segmento incriminato sarebbe un editoriale contenente le affermazioni dell’ex premier Mario Monti sui rischi di nuovi conflitti in caso di vittoria dei sovranisti.
La replica di Sangiuliano, direttore Tg2
Gennaro Sangiuliano, direttore Tg2(nominato in quota Lega), in una dichiarazione rilasciata all'Ansa ha risposto pubblicamente alla diffida annunciando che la testata valuterà un ricorso al Tar: "Mi atterrò alle disposizioni dell’Agcom: di qui al momento delle elezioni al Tg2 non faremo più editoriali e tenteremo laddove possibile un riequilibrio. Ritengo però che l’Agcom non abbia la competenza per ingerire nel contenuto dei servizi. Valuteremo con l’azienda se proporre ricorso alla magistratura amministrativa".