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Elegia Americana, Ron Howard spiega perché lavorare con Netflix è diverso

Ospite di Fabio Fazio insieme alla protagonista del film Glenn Close, il regista premio Oscar ha sottolineato come lavorare per Netflix, in questo momento, rappresenti la possibilità di realizzare film che non rientrino negli schemi tipici di Hollywood: “Quando vogliono quelli di Netflix fanno entertainment per tutto il mondo”.
A cura di Andrea Parrella
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A Che Tempo Che Fa sono stati ospiti della puntata del 22 novembre Glenn Close e Ron Howard, rispettivamente protagonista e regista di Elegia Americana, film disponibile su Netflix a partire dal 24 novembre. Collegati dalle rispettive case, Close e Howarda hanno raccontato l'esperienza di un film che promette di lasciare il segno su questa annata di cinema, con un ruolo che pare perfettamente cucito addosso all'attrice. che ha raccontato a Fazio diversi ricordi del suo passato: "Volevo fare l'attrice da quando avevo 7 anni, adoravo i film di Walt Disney, ma quando vidi Katherine Hepburn in un'intervista ero già all'università e mi dissi che se era quello che volevo fare avrei dovuto farlo. Il giorno dopo sono andata dal responsabile all'università, chiedendo di fare audizioni". Glenn Close ha quindi mostrato una lettera che Hepburn le inviò quando seppe di questo evento, citandone il passaggio più bello:

Cara Glenn, sono contenta di averti persuasa quando eri una bambina a questa professione terrificante, ammettiamolo però: è un modo bellissimo per trascorrere la vita.

Elegia America è una storia di una famiglia dietro la quale si cela il racconto della mutazione di questa famiglia e, in un certo senso, dell'America. Howard: "Penso che il luogo dove abbiamo girato non è molto usato negli altri film – spiega Howard – Questo è un dramma familiare, nel girare questo film abbiamo capito che ciascun membro della troupe si è identificato trovando sentimenti analoghi in alcuni personaggi". Close aggiunge: "Di questa storia ho amato molto l'universalità del racconto, il modo in cui le famiglie sopravvivono da una generazione all'altra. Credo che nel mondo di oggi più storie specifiche raccontiamo vicine a persone che non riescono a capire bene la loro vita, più riusciamo a spiegare bene le possibilità che nelle loro vite possono esserci".

Un aspetto importante sottolineato da Ron Howard è la collaborazione con Netflix, di cui ha rimarcato la capacità di saper fare prodotti fuori dagli schemi tradizionali di Hollywood: "Quando vogliono quelli di Netflix fanno entertainment per tutto il mondo. Sostengono i cineasti che vogliono fare qualcosa di diverso, inusuale, fuori dagli schemi. Ho avuto la sensazione che la mia storia si trovasse a casa. In effetti non è il tipico film di Hollywood questo, ci sono tutti argomenti abbastanza duri affrontati in modo diretto e onesto, parliamo di gente che si fa sentire in modo intenso, che c'è, è reale. Noi volevamo avere questo tipo di affinità e impegno con questa famiglia".

La trama del film

segue la storia di J.D. Vance (Gabriel Basso), un giovane uomo ex marine, che ha passato la prima parte della sua vita nell'Ohio meridionale, nell'arida regione degli Appalachi attraversata dal problema della disoccupazione. Vance è diventato un brillante studente di giurisprudenza a Yale e si è lasciato alle spalle il contesto di miseria e degrado in cui è cresciuto. Ma proprio nel momento in cui sta per realizzare il suo sogno più grande e ottenere finalmente un lavoro, si trova costretto a tornare nella sua casa d'origine per un prpblema familiare, dovendo affrontare il difficile rapporto con sua madre Bev (Amy Adams), una donna fragile e afflitta dalle proprie dipendenze. Sarà solo grazie alla figura di sua nonna Mamaw (Glenn Close) che Vance percorrerà un viaggio personale di riconciliazione con la propria famiglia.

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