Edizione Straordinaria, rivivere in diretta il dramma della storia
Come aprire un libro di storia, letto da chi lo ha raccontato dal vivo. È oggettivamente devastante l'impatto emotivo di Edizione straordinaria, il documentario di Walter Veltroni andato in onda in prima visione su Rai3 sabato 5 dicembre. Il film ripercorre gli ultimi 70 anni di storia, non solo italiana, attraverso il racconto che ne hanno fatto i telegiornali della Rai con le edizioni straordinarie. Un'idea apparentemente semplice, ma di incredibile efficacia, che si serve benissimo dello sconfinato materiale video a disposizione delle Teche Rai.
La visione di questo contenuto diventa a tutti gli effetti un'esperienza collettiva di memoria storica, che non è solo ricordo nostalgico, di gioie e di dolori. Una raccolta di frammenti televisivi come questa, che non lascia il tempo di incamerare un evento prima di essere travolti da quello successivo, ha il potere di riportare i ricordi stessi allo stadio di fatti, che piombano addosso allo spettatore improvvisi. Attraverso questo flusso di racconti in diretta, si avverte la sensazione che tutto stia riaccadendo davanti ai propri occhi.
Al centro c'è la televisione con le sue evoluzioni. Cambiano gli strumenti, le grafiche, le sigle, gli stili di conduzione, l'empatia dei giornalisti. In novanta minuti si salta dalla sintesi telegrafiche dell'eccidio di Kindu fornite dall'ambasciatore italiano in Congo, con una qualità degna di messaggi provenienti da una galassia lontana, alla voce rotta di Bruno Vespa mentre conferma la morte di Aldo Moro. Dall'inconsapevolezza di Gianfranco De Laurentiis che dà la linea a Bruno Pizzul in diretta dall'Heysel molto prima che fosse chiara l'entità della strage, a Mariolina Sattanino cui capitò in sorte di dare notizia delle morti di Giovanni Falcone e, tre mesi dopo, di Paolo Borsellino. E ancora le lacrime di Flavio Fusi che accompagnarono l'annuncio della morte di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin in un'edizione straordinaria che interruppe una puntata come le altre di Quelli che il calcio.
Reperti televisivi come questo (che fortuna averlo a disposizione su RaiPlay gratuitamente) non ci aiutano solo a ricordare ciò che è accaduto, ma a ricordare come eravamo noi, com'era il mondo, mentre certe cose accadevano.