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Ecco perché Alessia Merz ha lasciato il mondo dello spettacolo

Lo storico volto di Non è la Rai, nonché una delle veline più famose di Striscia la Notizia, è tornata in televisione a raccontarsi in una intervista di Barbara D’Urso. Alla signora della domenica sera di Canale 5, Alessia Merz ha spiegato perché ha lasciato il mondo dello spettacolo definitivamente.
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Alessia Merz è stata lo storico volto di Non è la Rai e una delle veline più famose di Striscia la Notizia. Un volto simbolo dell'età giovanile, esempio per una schiera di ragazze adolescenti che sognavano una carriera nel mondo dello spettacolo proprio come la sua. Con l'inesorabile incedere del tempo, almeno due generazioni hanno sorpassato quegli anni d'oro e Alessia Merz da diverse stagioni non è più in quel circuito l'ha vista assoluta protagonista. A Live – Non è la D'Urso ne analizza i motivi: "Una scelta spontanea". 

Le parole di Alessia Merz

Alessia Merz oggi ha 46 anni. Ha scelto di allontanarsi dal mondo dello showbiz in maniera assolutamente spontanea, per potersi dedicare completamente alla famiglia. Ecco perché ha ridotto sensibilmente le sue apparizioni nel mondo della televisione. Oggi è ancora sposata con suo marito, l'ex calciatore Fabio Bazzani:

La scelta di allontanarmi dallo spettacolo è stata spontanea. Ho sempre detto che avrei preferito occuparmi personalmente dei miei figli e così ho fatto, non ho avuto problemi a rinunciare allo spettacolo e ai social. Con Fabio (Bazzani, ndr), dopo pochissimo tempo dal nostro primo incontro ci siamo sposati – ha rivelato – è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Una sera lui in macchina mi ha detto: ‘Perché non ci sposiamo?', e io ho detto subito sì.

Il passato a Non è la Rai

Durante l'intervista, Barbara D'Urso le ha chiesto un ricordo sulla competizione che c'era ai tempi di Non è la Rai. Nella trasmissione di Gianni Boncomapgni, Alessia Merz era una delle protagoniste:

Io la chiamo selezione naturale. Se non avevi una grande autostima non sopravvivevi. Il primo giorno mi stavo sedendo in prima fila, pensando che ogni posto fosse uguale, mi hanno tolto la sedia sotto al sedere. Sono quasi caduta. Poi quando ti facevano il contratto in esclusiva, ti davano tutto. Ci ho messo due mesi ad arrivarci. Più delle ragazze, a sgomitare erano i genitori che litigavano per le inquadrature delle figlie. Io pensavo: meno male che mia madre sta a Trento e io sto qui da sola".

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