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È morto Claudio Ferretti, voce di Tutto il calcio minuto per minuto e conduttore del Tg3

È morto il giornalista Claudio Ferretti, aveva 77 anni. La sua carriera iniziò negli anni ’60 come radiocronista in Rai. Nel 1966 prese il timone del programma Tutto il calcio minuto per minuto. Nel corso della sua lunga carriera, poi passò alla televisione, occupandosi della conduzione del Tg3 e di trasmissioni sportive come È quasi goal, Anni Azzurri e Il processo alla tappa.
A cura di Daniela Seclì
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È morto Claudio Ferretti. Aveva 77 anni. Il giornalista iniziò il suo percorso in Rai nel 1963 come radiocronista e diventò, nel 1966, la storica voce del programma radiofonico Tutto il calcio minuto per minuto. Ferretti, tuttavia, si occupò anche di commentare in qualità di inviato altri sport come il ciclismo e il pugilato. Sul finire degli anni '80, precisamente nel 1988, passò dalla radio alla tv.

Dalla Radio alla Tv, il Tg3 e i programmi sportivi

Così, Claudio Ferretti iniziò la sua carriera televisiva in qualità di conduttore del Tg3. Più tardi, gli venne affidato il timone di programmi sportivi come È quasi goal, che vedeva nel cast anche Sandro Ciotti, e ancora Telesogni e Anni azzurri. Negli anni '90 diventò il capo della redazione sportiva del Tg3. Inoltre, per due anni, fino al 2000, accompagnò gli spettatori lungo il Giro d'Italia con il programma Il processo alla tappa. Claudio Ferretti fu anche autore. Tra i libri scritti, alcuni volumi dedicati alla Rai come RicordeRai e Mamma Rai e allo sport come Tutto il ciclismo, l'Enciclopedia dello sport, 100 anni azzurri. Nel 2010, poi, ha festeggiato i 50 anni del programma Tutto il calcio minuto per minuto, tornando alla conduzione in occasione di una puntata speciale.

Era il figlio di Mario Ferretti

La passione e la competenza di Claudio Ferretti per uno sport come il ciclismo non sorprende se si pensa che era figlio del giornalista Mario Ferretti, scomparso nel 1977. Quest'ultimo, anche lui con una brillante carriera di radiocronista, raccontò all'Italia l'impresa di Fausto Coppi che nel 1949 – durante la tappa Cuneo-Pinerolo – riuscì ad arrivare al traguardo con ben 12 minuti di vantaggio su Gino Bartali. In quell'occasione, Ferretti pronunciò la frase che gli permise di restare indelebile nella memoria del nostro Paese: “Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”.

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