795 CONDIVISIONI

Don Peppe Diana a 20 anni dalla morte, su Rai Storia lo speciale “Non Tacerò”

La prima puntata del nuovo programma di Rai Educational “Diario Civile”, a cura di Alessandro Chiappetta e per la regia di Graziano Conversano, ricostruisce la vicenda del prete assassinato con le parole di Roberto Saviano, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e chi gli fu vicino.
A cura di Andrea Parrella
795 CONDIVISIONI
Immagine

La parabola della figura di Don Peppe Diana racconta di un uomo, prima che un prete, martoriato per la scelta di essere libero. E' una storia tristemente frequente, ma che di rado come nel suo caso assume le fattezze di un racconto drammaticamente eroico, per quanto scritto sin dall'inizio. Ad oggi, Don Diana è il simbolo assoluto della lotta alla criminalità organizzata ma, più generalmente, all'oppressione.

Il 19 marzo del 1994 il parroco scomodo venne ucciso dalla camorra casalese perché "Sui generis, non indossa la toga ma soltanto il collarino, spesso si concede un sigaro", come sostiene Roberto Saviano, oppure, secondo la vulgata ufficiosa, perché si era rifiutato di celebrare un funerale. A quasi 20 anni dalla sua morte Rai Educational ha realizzato uno speciale, il primo del ciclo "Diario Civile", a cura di Alessandro Chiappetta e per la regia di Graziano Conversano, dedicato proprio alla sua vicenda, a quel silenzio assordante che ha occultato la verità per almeno un decennio, sino a quando il processo Spartacusnel 2004 non ha cominciato a dare i suoi primi verdetti rivelando il vero spessore della sua figura.

Don Peppe inizia a dire questo: non posso dare i Sacramenti a chi fa Camorra, a chi è camorrista. No alla comunione, non faccio più cresime quando intuisco che la cresima non è un sacramento ma diventa una modalità militare per legare un giovane ad un affiliato. Don Peppe dice basta. E non solo, Don Peppe utilizza la domenica, l’altare, l’omelia, lamessa per iniziare a dire quello che sta accadendo in paese. Il messaggio rivoluzionario teologico e politico di Don Peppe, che dice: Io sono un prete. Non posso tacere.

E lo speciale, in onda su Rai Storia mercoledì alle 21.15 e in replica venerdì alle 22.45, si intitola opportunamente "Non tacerò", interamente scandito dalle parole di Saviano, quelle del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e delle persone che a Don Diana furono più vicine: dalla madre Iolanda ai fratelli Emilio e Marisa Diana, l'ex sindaco Renato Natale e il giornalista Raffaele Sardo, i suoi amici sacerdoti Ton Tonino Palmese e Don Carlo Aversana, la giornalista Concita Sannino. La vicenda giudiziaria di Don Diana è d'altronde caratterizzata da complicazioni che hanno reso il processo un intreccio di dati ed elementi egregiamente ricostruito grazie all'aiuto di coloro che del processo si occuparono, come Francesco Curcio e il giudice Raffaele Cantone, quest'ultimo recentemente nominato per essere a capo dell'autorità contro la corruzione.

795 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views