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Don Matteo 13, Terence Hill via dalla quarta puntata: “Voglio dedicarmi alla mia vita privata”

Terence Hill conferma che lascerà Don Matteo, la serie di Rai1 della quale è protagonista da 20 anni, a partire dalla prossima stagione. L’uscita di scena del suo personaggio è prevista a partire dalla quarta puntata. “Avevo voglia di dedicare più tempo alla mia vita privata”, spiega l’attore il cui testimone sarà raccolto da Raoul Bova.
A cura di Stefania Rocco
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Don Matteo lascia Don Matteo. È Terence Hill a ufficializzare la notizia in un’intervista al Corriere della sera. L’attore che per 20 anni è stato protagonista della fortunata serie di Rai1 dirà addio al suo personaggio a partire dalla quarta puntata della tredicesima stagione. “Non è prevista una puntata incentrata sull’uscita di scena di Don Matteo. Non ci saranno lacrime e abbracci. Raoul arriva nel quinto episodio e, in seguito, si scoprirà che tipo di legame lo unisce al mio personaggio: è proprio Don Matteo ad averlo scelto come successore, e poi si svelerà il motivo per cui io scompaio”, racconta Hill confermando la sua uscita di scena.

Perché Terence Hill lascia Don Matteo

L’attore protagonista della fortunata serie di Rai1 conferma che è sua la decisione di abbandonare Don Matteo. “Avevo voglia di dedicare più tempo alla mia vita privata: ora voglio fare un lungo viaggio con la famiglia in America e, nel prossimo maggio, voglio finalmente fare il Cammino di Santiago de Compostela. Sono orgoglioso della scelta che è stata fatta per il mio successore”, afferma Hill che sarà sostituito da Raoul Bova, attore che diventerà il nuovo protagonista della serie nel ruolo di Don Massimo.

Raoul Bova
Raoul Bova

Raoul Bova è Don Massimo, nuovo protagonista di Don Matteo

È Bova ad anticipare la storia del suo personaggio. “Don Matteo è una sorta di padre spirituale del mio Don Massimo”, ha spiegato l’attore, “Il mio personaggio ha alle spalle un passato misterioso, una storia travagliata, violenta, ha sfiorato la morte ed è arrivato ai suoi 40 anni senza mai indossare una tonaca da prete. Però, l’incontro con il parroco investigatore, gli cambia la vita. Il mio prete è alla ricerca di sé stesso, forse avrebbe preferito fare il missionario in qualche lontano paese. E, al suo primo incarico in una parrocchia, con una vocazione travagliata, abbraccia la fede con una spiritualità francescana: è un prete della terra, contadino, abituato a sporcarsi le mani, più propenso a stare tra gli ulivi umbri, dove è girata la serie, che a rinchiudersi dentro quattro mura. D’altronde ho avuto modo, anni fa, di interpretare proprio San Francesco”. Una scelta che incassa la benedizione di Terence Hill:

Raoul è perfetto per il suo ruolo. L’ho visto impersonare un uomo disabile nel film “Indovina chi viene a Natale?” di Fausto Brizzi: una parte non facile da interpretare, ma lui era bravissimo. E non ha bisogno di miei particolari consigli per rendere credibile il suo prete francescano, possiede l’entusiasmo giusto per realizzarlo, una dote piuttosto rara nella categoria attoriale, un valore aggiunto: a volte il nostro mestiere si riduce a semplice routine.

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