Diventa conduttore Rai Massimo Carlotto, scrittore accusato di omicidio e poi graziato

Sta destando polemiche la decisione dei vertici Rai di affidare a Massimo Carlotto, noto scrittore noir, la conduzione di Real Criminal Minds. A partire dal 18 maggio in prima serata su Rai3 andrà in onda una trasmissione ispirata ai crimini dei veri serial killer, una selezione di episodi della celebre serie tv dedicata ai profiler dell’FBI e prodotta dagli ABC Studios. Saranno in totale 24 puntate e racconteranno le vere storie dei criminali diventati autori di efferati delitti. A fare da voce narrante e introduttore sarà proprio l’uomo che anni fa fu accusato e poi condannato per avere ucciso con 59 coltellate Margherita Magello, fidanzata 24enne il cui corpo fu ritrovato all’interno dell’appartamento di Carlotto.
La storia di Massimo Carlotto
Nel 1976, Massimo Carlotto fu accusato dell’omicidio di Margherita Magello, 24enne il cui corpo nudo e massacrato da 59 coltellate fu ritrovato nell’appartamento dell’uomo che poi sarebbe stato condannato per il suo omicidio. Con l’avvicinarsi della condanna definitiva, Carlotto scappò, diventando latitante, prima in Francia per poi spostarsi in Spagna e ancora dopo in Messico. Tantissimi furono gli intellettuali che, giudicandolo innocente, si schierarono in suo favore. Carlotto fu estradato in Messico e riconsegnato all’Italia perché scontasse la sua pena.
La grazia concessa da Scalfaro
Condannato a 18 anni di reclusione, fu graziato dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che decise di raccogliere gli appelli raccolti dai genitori di Carlotto a difesa dell’uomo. Nel 1993 tornò libero, nonostante la piena opposizione della famiglia Magello. La grazia fu concessa per motivi di salute e per la complessità del caso. Per la giustizia italiana, Carlotto resta colpevole di omicidio, pur avendo la grazia estinto la sua pena. Un anno dopo l’intervento di Scalfaro, Carlotto cominciò la sua carriera di scrittore di romanzi gialli. Nella sua prima opera, Il fuggiasco, raccontava proprio gli anni della sua latitanza.
Le proteste contro la Rai
Sono tantissimi quelli che si sono detti indignati dalla scelta della Rai di mettere in vetrina Carlotto, addirittura affidandogli la conduzione di un programma. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha parlato di “scelta improvvida, ingiusta e per molti aspetti insultante” quella di affidare “un ruolo televisivo pagato con fondi pubblici ad un uomo nella cui casa fu trovata una ragazza assassinata con 59 coltellate, condannato a 18 anni di galera perché non riuscì a dimostrare la sua estraneità nell’aberrante omicidio, latitante all’estero e graziato dall’allora presidente Scalfaro”. “Siamo alla follia” ha concluso.