Diego Dalla Palma: “Un prete grasso e molliccio mi molestava tutte le sere in collegio”
Diego Dalla Palma è stato ospite del programma La strada dei miracoli. Intervistato da Safiria Leccese ha parlato di un triste episodio del suo passato. Ha svelato, infatti, di aver subito le molestie di un prete mentre si trovava in collegio:
"Io non ho denunciato perché la parola denuncia non mi piace. Con gli anni tutto si stempera, tutto si capisce e subentra anche il senso del perdono. Io non ho denunciato, ho raccontato perché mi sembrava giusto ma l'ho fatto troppo tardi, l'ho fatto dopo che il fatto è avvenuto. In collegio avveniva il tutto, quotidianamente. Tutte le sere alle 9 io avevo questo prete grasso, molliccio, bianco che veniva. Io sono convinto che molti di questi preti non si rendano conto. A me il prete diceva "Ti voglio bene" e anch'io restavo sbigottito".
Diego Dalla Palma ha aggiunto che non era possibile confidarsi con i genitori perché non lo avrebbero compreso:
"Non ho animosità e credo che la strada dei miracoli sia quella del perdono nella vita, il perdono ha importanza, spesso toglie sensi di pesantezza enorme. Lui, però – ad esempio – mi ha creato una sensibilità verso la musica classica che non avevo, io ero un ragazzotto pastore che veniva dalla montagna. Ma il problema grosso è che se io avessi detto a mia madre ‘Mamma, io ho un prete che tutte le sere mi viene a fare certi servizi', mia madre mi avrebbe dato due ceffoni. I genitori, ieri, oggi, domani hanno un'importanza rilevantissima. Però, con questo non giustifico certamente Padre Ugo – posso dire come si chiama, non è più in vita".
Diego Dalla Palma: "Mi dispiace non aver denunciato le violenze subite da un altro ragazzo"
Infine, Dalla Palma ha raccontato la scena raccapricciante che – a suo dire – si sarebbe verificata ogni sera. Sei preti si introducevano nelle stanze dei ragazzi, per abusare di loro.
"Mi ha dato fastidio e ho un rimorso per non avere denunciato un altro prete che si chiamava Padre Angelo, che invece abusava pesantemente, con violenze il mio vicino di camera. Ma devo anche dire – e ripeto, lo dico senza animosità – che il tempo stempera tutto e porta anche un pizzico di saggezza. Quello che mi dispiace è di non essere intervenuto in un fatto drammatico. Non ho più rabbia, è stato un insegnamento. Sulle mie spalle ho pagato il prezzo dell'omertà, perché dopo i 18 anni avrei dovuto fare qualcosa. Sugli altri, invece, ho un senso di pietà enorme perché bisogna considerare che su 11 preti, ben 6 venivano tutte le sere in quel famoso corridoio che ricorderò per tutta la vita. Era un corridoio buio con una madonnetta in fondo con una luce lampeggiante rossa e la sera dalle 9 alle 10, si cominciava a sentire il cigolio delle porte. Questo è il ricordo che ho. Per il resto, oramai, sono vecchio. Che devo fare".