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Del Grande Fratello 12 e Isola 9, chiudere per creare nuove strade

La stagione dei reality show è finita da un po’, si sprecano analisi e considerazioni ma intanto il cinema e il teatro ne giudicano e “denunciano” il linguaggio: da “Reality” a “Verality”.
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La stagione dei reality show è finita da un po', si sprecano analisi e considerazioni ma intanto il cinema e il teatro ne giudicano e "denunciano" il linguaggio: da "Reality" a "Verality".

Conclusasi l'ennesima stagione dei reality show, ogni sorta di analisi sul tema è stata abbondantemente fatta. E, come era prevedibile, sono arrivate aspre le critiche da ogni fronte, sia da parte di chi i mass media li studia (da leggere l'editoriale di Andrea Parrella per Tv Fanpage), sia da chi i format li crea, sia da chi ne fruisce. I risultati dei dati d'ascolto dei conclusi Grande Fratello 12 e Isola dei Famosi 2012, per quanto ne abbiano potuto dire i rispettivi "quartier generale", hanno deluso profondamente realizzando uno share in media rispettivamente di 17,40% per il programma Endemol e 15,52% per quello dei naufraghi. L'ulteriore scossone è stato rinvenuto dall'impatto fortissimo che ha avuto Il più grande spettacolo dopo il weekend di Fiorello, dove in quei giorni è avvenuta una vera e propria migrazione televisiva di massa, dalla casa più spiata d'Italia al grande show del conduttore catanese. Gli ascolti non hanno premiato nemmeno lo stile più sobrio della nuova edizione dell'Isola dove, dopo l'egemonia di Simona Ventura, aveva proposto la coppia Nicola Savino – Vladimir Luxuria per rompere quasi di netto con il passato nonostante entrambi siano due personaggi in un certo senso creati proprio da SuperSimo.

Quale sarà lo scenario futuro? In un momento dove i rumors hanno già rivelato, dall'uscita di Mediaset da Endemol alle dichiarazioni abbastanza equivoche di Piersilvio Berlusconi, che il GF12 sicuramente si prenderà un po' di tempo per riposare e, se mai dovesse ritornare, lo farà anche con una mezza rivoluzione visto che Alessia Marcuzzi sarà sicuramente impegnata in nuovi e meno stressanti progetti, è lecito chiedersi cosa resterà dei reality. Sul versante Isola si sta pensando di nuovo a Simona Ventura, un'ipotesi decisamente improbabile, forse vale la pena per i due più importanti network nazionali di ripensare alle storie e alle proposte. Senza troppi giri di parole, stancano i personaggi di sempre, i vip da rilanciare e i palestrati e le bellocce, si farebbe bene invece a guardare ai prodotti che vengono sui canali nuovi , da Real Time a DMax, che hanno un buon seguito e sono sempre tra i più cliccati in rete.

Dal cinema al teatro. Intanto la realtà pedante e artefatta dei format sopra citati viene riportata, con tutte le critiche del caso, in tutte le forme d'arte. E' il caso dell'ultimo attesissimo  annunciato capolavoro di Matteo Garrone che, dopo Gomorra, ritorna al cinema con Reality in concorso al 65esimo Festival di Cannes, dove l'autore analizza il cambiamento che l'esposizione a 12 anni di Grande Fratello ha provocato nella società: è la storia di una coppia napoletana che è disposta a tutto pur di entrare nella "Big House". Mentre a teatro, anche questa volta da Napoli, precisamente da Frattamaggiore, c'è un altro tipo di proposta: quella di Verality – il vero del reality, messa in scena, dal 24 aprile al Teatro Lendi di Sant'Arpino, dalla compagnia Comic Art del drammaturgo Angelo Perotta. Qui la critica punta il dito anche e soprattutto ai talent show come Amici 11 e X Factor e la storia si incentra tutta sulla vita di un piccolo liceo musicale di provincia, dove i ragazzi che lo frequentano sono convinti che il successo sia più importante del talento, dell'umiltà e dell'amore per la propria arte di riferimento e, come nella squisita tradizione delle favole, tutto finirà per il verso giusto. Perché affidarsi alla creatività, mostrando senza filtro la propria personalità, è la strada giusta per affrontare qualsiasi sfida. Questo dovrebbero cominciare a capirlo anche gli autori televisivi e gli investitori pubblicitari, lo dico da un po' e lo ribadisco ancora.

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