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David Schwimmer choc: “Ho detto no a Men in Black. Friends? Mi ha reso la vita difficile”

L’attore, popolare per il ruolo di Ross Geller nella nota sitcom, racconta sorprendenti rivelazioni sul suo passato, dal difficile rapporto con la celebrità (“Ci ho messo anni ad abituarmi”) a quando rifiutò l’offerta di ‘Men in Black’, per la parte poi andata a Will Smith.
A cura di Valeria Morini
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Tutti lo ricordano come il tenerissimo e imbranato Ross Geller di "Friends", ma la celebrità raccolta da David Schwimmer grazie alla popolarissima sitcom non fu tutta rose e fiori. Lo ha raccontato lo stesso attore in un'intervista via podcast rilasciata all'Hollywood Reporter, spiegando come interpretare il simpatico e bizzarro antieroe noto per l'eterna love story con Rachel/Jennifer Aniston lo abbia portato a vivere come un recluso. Troppo invadente ed eccessiva la popolarità conquistata tutta in un attimo:

Essere Ross è stato fastidioso e ha incasinato le mie relazioni con le altre persone talmente tanto che credo mi ci siano voluti anni per abituarmi alla cosa. In attore, per come ho studiato recitazione, ho sempre pensato che il mio compito fosse esplorare la vita e le altre persone, così me ne andavo in giro a osservare. La celebrità ha portato all'effetto opposto, mi ha costretto ad andare in giro nascosto da un berretto da baseball per non essere riconosciuto. Mi sono reso conto dopo un po' che non stavo più osservando la gente, ma stavo cercando di nascondermi. Così mi sono chiesto: come faccio a essere un attore in questo nuovo mondo, in questa nuova situazione? Come posso fare il mio lavoro? È stato davvero complicato.

"Rifiutai Men in Black per fare il regista"

Schwimmer ha regalato anche una sorprendente rivelazione: venne chiamato per il ruolo da protagonista di "Men in Black", ma rifiutò la parte, poi andata a Will Smith. Decise di rifiutare perché già sotto contratto con la Miramax, che gli avrebbe concesso di dirigere un film con gli attori della compagnia teatrale che aveva co-fondato (si tratta di "Da quando te ne sei andato").

Circa un mese prima della produzione, ricevo l'offerta di Men in Black, che però entrava in conflitto diretto con la possibilità di dirigere quel film. Allora ho risposto: ‘Non posso'. Questi sono i miei amici più cari del mondo, è il loro primo film, il mio primo da regista. Non è stata nemmeno una scelta.

David Schwimmer da Friends a Feed the Beast

Va detto che, se escludiamo il brillante percorso di Jennifer Aniston, tutti i membri del cast di "Friends" sono ancora oggi inevitabilmente intrappolati dentro i personaggi interpretati per dieci anni e difficilmente inscindibili da essi, sebbene Schwimmer abbia tentato (spesso invano) di liberarsi del suo Ross. Quando ancora la sitcom era in corso, si calò non troppo credibilmente nei panni di un sergente severo ma ottuso nella miniserie "Band of Brothers" prodotta da Spielberg. Dopo la chiusura di "Friends", ha prestato voce a Melman nella saga animata di "Madagascar", ha interpretato se stesso in "Entourage" e combinato poco altro.

Negli ultimi tempi, però, Schwimmer sembra essersi riguadagnato uno spazio importante sul piccolo schermo: dopo aver impersonato Robert Kardashian (proprio lui, il defunto padre di Kim Kardashian e sorelle) in "American Crime Story", ricostruzione del caso O. J. Simpson, è ora protagonista della serie "Feed the Beast". Basata sulla danese "Bankerot", vede l'attore nei panni di uno stimato sommelier che decide di aprire un ristorante con il suo migliore amico, un cuoco appena uscito di prigione e indebitato con la mafia russa (impersonato dal Jim Sturgess di "Across the Universe"). Un drama ambientato nel mondo del food tanto amato dai reality nostrani e internazionali, grazie al quale forse Schwimmer riuscirà a emanciparsi finalmente dall'ombra di Ross Geller.

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