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Dalila Di Lazzaro: “Sono stata violentata tre volte, la prima a 6 anni. Ma ho perdonato”

L’attrice, ospite a Domenica Live, ha raccontato le terribili esperienze di violenze subite. Ha inoltre rivelato aneddoti sulla sua vita sentimentale, dal corteggiamento di Gianni Agnelli ai “no” detti a Jack Nicholson e Alain Delon.
A cura di Valeria Morini
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Dalila Di Lazzaro è intervenuta ospite di Barbara D'Urso a Domenica Live. L'attrice, ancora bellissima e in splendida forma a 64 anni, ha raccontato aneddoti della sua vita e della sua carriera, tra amori, ricordi e dolori, che ha raccolto nella sua autobiografia.

"Ho detto no a Jack Nicholson e ad Alain Delon, mi ha corteggiata Gianni Agnelli"

La diva icona negli anni Ottanta ha svelato di essere stata corteggiata da molti colleghi. In particolare disse no a Jack Nicholson, da cui venne sedotta e con cui passo una notte senza fare nulla ("Mi sono pentita!"), e persino ad Alain Delon.

Con le persone con cui lavoro non riesco. Alain Delon era bello come il sole. Quando ho lavorato con lui (nel film francese "Tre uomini da abbattere" di Jacques Deray nel 1980, ndr) avevo charter di amiche che venivano solo per vederlo.

L'attrice friulana fece inoltre breccia nel cuore di Gianni Agnelli, di cui ricorda il primo incontro:

Ero una bambina. Una sera un produttore mi disse: "Mi accompagni a mangiare dal mio avvocato?". Insisteva e andai con un vestitino azzurro, era estate. Mi ha portato in una bellissima casa. Vedo un signore in tight. Era il maggiordomo, che ci ha portato in giro per questa casa bellissima. E poi me lo sono trovato davanti… Se mi ha corteggiato? Come dice Raz, sono fatti miei!

Le tre violenze subite: "Le ho superate, sono una leonessa"

Dalila Di Lazzaro è dunque passata a raccontare tre orribili episodi di cui ha parlato per la prima volta di recente, tre violenze sessuali in diversi momenti della sua vita. Il primo stupro fu subito a soli 6 anni da parte di un cugino.

Ho radici forti, valori ereditati da mio padre, che è stato un uomo veramente straordinario, e da mio nonno, valori che ho coltivato. Sono riuscita a superare le mie tre violenze. La prima volta fu a sei anni, fu un mio cugino. Non si parlava di questo fatto, avevo una tata cui dicevo tutto. Sono riuscita a perdonare. Mi sono detta che lui era una brutta persona, ma che io non sono così. La seconda è stata molto grave. Ero andata a lavorare come modella a 17 anni, con una persona che mi sequestrò per quattro giorni, facendo cose terribili. Sono stata una leonessa. La terza volta fu a 40 anni. Era un mio amico da tanti anni che ebbe un colpo di follia in una serata. Mi invitò fuori a cena e mi chiese di andare su nella sua camera d'albergo. All'improvviso è impazzito. Pesava 150 chili, ho dovuto arrendermi. Ora mi dico: è una brutta persona, peggio per lui.

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