Dailymotion dovrà rimuovere i contenuti non autorizzati dell’Isola dei Famosi
La battaglia tra Mediaset e Vivendi si arricchisce di un nuovo capitolo, dopo il tentativo di scalata dei francesi che ha generato la situazione conflittuale tra le due aziende. Pochi giorni fa il tribunale di Roma ha confermato il provvedimento del 22 febbraio 2018, imponendo a Dailymotion, portale controllato proprio dal gruppo Vivendi di rimuovere immediatamente tutti i contenuti video relativi all'Isola dei Famosi. L'autorità ha confermato, con questa decisione, che da parte della società francese ci sia stata una chiara violazione del diritto d'autore, sottolineando una consapevolezza di Dailymotion rispetto al fatto che, attraverso la propria piattaforma, renda possibile l'accesso a prodotti appartenenti a terzi ai propri clienti, che vengono considerati pubblico nuovo rispetto all'abituale platea dell'emittente televisiva di Cologno Monzese.
Molti avranno notato, infatti una maggiore elasticità della piattaforma Dailymotion rispetto, ad esempio, ad altri portali come Youtube ed è dunque possibile (lo era, fino a pochi giorni fa) trovare contenuti riferiti a programmi televisivi del passato, più o meno recente. La decisione impone alla piattaforma la rimozione immediata di tutti i contenuti non autorizzati relativi al reality show e ad altri titoli Mediaset, oltre a vietare ulteriori caricamenti in futuro, comminando una sanzione di 3.000 euro per ogni giorno di ritardo.
Inutile dire che l'ordinanza del Tribunale di Roma si innesti sulla discussione di cui molto si parla in questi giorni relativa alla possibile approvazione definitiva della normativa sul copyright da parte del Parlamento europeo prevista a Strasburgo per il 5 luglio. Si tratta di una questione spinosa e complessa (l'abbiamo spiegata qui), che ha tuttavia a che fare con un tema molto delicato e cruciale per il futuro della rete come quello della tutela del diritto d'autore (se da qualche ora Wikipedia ha oscurato tutte le sue voci in Italia è per questo motivo). Nello specifico la proposta sostiene che le piattaforme web dovrebbero essere tenute a richiedere esplicita autorizzazione degli editori per la condivisione di contenuti attraverso accordi di licenza.