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Coronavirus, Beppe Fiorello piange i morti: “Tre giorni di lutto nazionale, basta feste sui social”

Le scene della colonna di camion militari che trasportano le bare dei troppi morti di Bergamo verso altre città scuote l’opinione pubblica e l’attore commenta con frustrazione una certa leggerezza cui si assiste questi giorni scorrendo i social: “Si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale”.
A cura di Andrea Parrella
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In queste ore l'opinione pubblica è sconvolta dalle immagini agghiaccianti dei camion militari a Bergamo impegnati a trasportare i corpi dei morti da coronavirus verso il forno crematorio di Borgo Panigale. Scene che fanno male e che si sommano ai bollettini quotidiani con cui la protezione civile ci informa sul numero di contagi e decessi. L'istantanea della colonna di camion che procedono lentamente per le strade semi deserte della città sta facendo il giro dei social network e a commentarla sono, inevitabilmente, anche i volti di spicco del mondo dello spettacolo.

Le parole di Beppe Fiorello

Tra questi Beppe Fiorello, che con un tweet molto duro ha sottolineato la drammaticità di queste immagini e contrastato in qualche modo l'approccio positivo che nei giorni scorsi ha preso piede per reagire alla necessità di rimanere in casa per evitare il propagarsi del contagio. Davanti a questo momento tragico, sintetizzato proprio dalle immagini della sera del 18 marzo, l'attore commenta con frustrazione la situazione e chiede tre giorni di lutto nazionale:

Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa.

Cosa è successo a Bergamo

Una lunga colonna di mezzi militari che attraversa il centro di Bergamo per trasportare una settantina di bare dal Cimitero monumentale verso altre città, perché i morti sono troppi e il camposanto non riesce più a gestirli. È la scena impressionante a cui hanno assistito i bergamaschi nella serata di mercoledì 18 marzo dopo che in una settimana i decessi per coronavirus sono stati oltre 300 e i casi totali sono saliti a più di 4.300. Ad aggravare la situazione arriva anche la notizia, confermata dal sindaco Giorgio Gori, dello stop all'ospedale da campo previsto in città per la mancanza di personale medico.

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