Concorrente di Sarabanda rivela: “Non decido io le battute”
AGGIORNAMENTO 22/06/17 – ORE 17.45 – Il concorrente di "Sarabanda" Francesco Marrazzo ha contattato telefonicamente la nostra redazione, specificando come non ci sia stata malizia nei commenti da lui pubblicati su Facebook e negando l’esistenza di un copione scritto: "Si è trattato solo di un suggerimento degli autori – ha puntualizzato -, che mi hanno consigliato di usare il Napoletano anziché il dialetto avellinese, perché è più conosciuto e rende meglio in televisione".
Se c'è un elemento che ha caratterizzato il ritorno in tv di "Sarabanda", lo storico quiz musicale condotto da Enrico Papi, è sicuramente la ricerca della spontaneità e dell'immediatezza. A cominciare dalla scelta di una diretta fiume, della durata di più di 3 ore, nella quale, com'è naturale, vengono mostrati anche i brevi tempi morti e i piccoli intoppi tecnici che, ovviamente, venivano tagliati dalle registrazioni delle puntate nella versione storica della trasmissione. Eppure un commento fatto su Facebook da uno dei concorrenti della seconda puntata, lascia supporre che non tutto sia così spontaneo come sembra.
I concorrenti sempre spontanei (o forse no)
Stando a quanto scrive sui social un partecipante a questa nuova edizione, i concorrenti non sarebbero completamente liberi di esprimersi. Il concorrente in questione è Francesco Marrazzo, 30enne di Avellino che ha preso parte alla seconda puntata, arrivando a un soffio dalla semifinale con Valentina, Tiramisù e il nuovo campione Zizì. Durante la trasmissione il ragazzo ha fatto una battuta su Tiramisù: "Come si dice da noi a Napoli: ‘o tiramisù c'o magnamm'". Quando, però, alcuni suoi amici e concittadini gli hanno scritto su Facebook, chiedendogli spiegazioni sul perché avesse detto "da noi a Napoli", pur essendo di Avellino, Marrazzo ha rivelato: "Non le faccio io le battute!", lasciando intendere la possibilità che i concorrenti abbiano una sorta di copione, un canovaccio da seguire e che, quindi, la battuta su Tiramisù non fosse propriamente farina del suo sacco, né tantomeno frutto di improvvisazione.
Inoltre ad un altro amico che sosteneva che la domanda con la quale è stato eliminato dal gioco non fosse pertinente rispetto alla materia da lui scelta, il ragazzo ha replicato con un laconico: "Ti spiego a casa", che, in realtà, potrebbe non riferirsi a nulla di compromettente, ma potrebbe lasciare agli spettatori più maliziosi il dubbio che anche dietro la scelta delle domande ci sia qualcosa di "costruito". Dubbio amplificato dal fatto che, al commento immediatamente successivo di un altro amico decisamente complottista, sicuro del fatto che l'evoluzione di programmi come "Sarabanda" sia già scritta in partenza, Marrazzo ha espresso la sua approvazione con un "mi piace".
"Sarabanda" ieri
La rivelazione del concorrente avellinese può risultare abbastanza paradossale, soprattutto se si considera che, nella storia di "Sarabanda", l'improvvisazione ha sempre avuto un grande ruolo, determinandone, in parte, il successo. Anche nella seconda parte dell'evoluzione del programma, quando i concorrenti iniziarono a prendere il predominio sulla gara, nonostante le gag che vedevano protagonisti indimenticabili campioni come l'Uomo Gatto fossero condite da tormentoni e dinamiche molto studiate e rodate, le situazioni al limite del paradossale che si generavano erano sempre frutto delle reazioni spontanee ed imprevedibili dei concorrenti, che potevano dare origine a vivaci scambi di battute, risse e insulti, a volte anche al limite del buon gusto, ma sempre efficaci e divertenti.
"Sarabanda" oggi
Sull'imprevedibilità gli autori hanno voluto puntare anche in questi tre appuntamenti speciali in onda in prima serata, almeno stando al conduttore Papi, che nelle prime due puntate ha sottolineato in più di un'occasione come potesse "succedere di tutto", servendosi anche degli ingressi a sorpresa di vari ospiti vip, come Elodie, Lele, Orietta Berti e i Cugini di Campagna, che lo hanno indotto ad esclamare: "Non è che, qualsiasi cosa dico, entra. Adesso non dico più niente, ho paura a dire qualsiasi cosa". Si tratta ovviamente di una gag, dal momento che è impensabile che il conduttore di una diretta non conosca la scaletta, che tuttavia lascia trasparire apertamente la volontà degli autori di dare l'impressione che la trasmissione si generi autonomamente sotto gli occhi dello spettatore, senza che nemmeno il presentatore possa fare qualcosa per frenarne il flusso.