Coltivazioni di marijuana a Lazarat, ecco come gli albanesi spacciano in Italia
"Le Iene" hanno documentato, con un servizio esclusivo, com'era facile coltivare marijuana in Albania, nella città di Lazarat. Un luogo dove tutto era lecito, dove le case erano "difese" da mura altissime che nascondevano enormi coltivazioni con marijuana pronta ad essere venduta in tutta Europa, anche in Italia. A Lazarat non era facile accedere, i poliziotti non osavano entrare, molti di questi probabilmente erano pure corrotti: guadagnando 400-500 euro al mese, scendere a compromessi con i trafficanti di droga, che li avrebbero riempiti di mazzette, non poteva che essere un toccasana per i militari i quali non avevano mai messo piede a Lazarat. Coltivazioni che nascevano sotto i loro occhi, bambini che nascevano e crescevano in mezzo alla marijuana: a Lazarat nessuno controllava, era quasi una fortezza della droga. "Questo è uno Stato a parte e i poliziotti non possono entrare" aveva confessato uno di loro agli inviati de "Le Iene".
La marijuana veniva rivenduta anche in Italia
Peccato che, a seguito dell'intervento de "Le Iene", tutto sia cambiato. I militari sono intervenuti, hanno arrestato i responsabili di questo scempio, hanno sequestrato armi e marijuana e finalmente hanno fatto luce su una vicenda vergognosa. Anche il sindaco di Lazarat, intervistato dal programma di Italia 1, aveva lasciato intendere di non aver gradito la loro "visita": dopo aver dichiarato che nessuno nella sua città coltivasse marijuana, li ha invitati ad andar via. Marijuana che, tra l'altro, arrivava persino in Italia: 500 euro al kg, questi i prezzi, ai quali si aggiungevano 400 euro qualora la droga venisse spedita direttamente nel Bel Paese, a Milano. 500 euro al kg, una cifra ridicola per i trafficanti di droga italiani dal momento che nel nostro Paese l'avrebbero rivenduta ad un prezzo maggiorato di ben 20 volte, secondo la iena di Italia 1. E' doveroso ricordare, infine, che in altre zone dell'Albania i militari erano già intervenuti più volte ma Lazarat rimaneva un caso isolato dove dominavano omertà e corruzione, almeno fino all'intervento de "Le Iene".