Circa 30 persone nel pubblico di Ballando con le stelle, spiegati i ‘doppioni’: “Un effetto grafico”
La presenza del pubblico in uno studio dislocato rispetto a quello principale dal quale vanno in onda le perfomance dei famosi in gara è il primo “caso” di questa edizione di Ballando con le stelle. Chi commenta la trasmissione sui social si è accorto fin dall’inizio che qualcosa non ha funzionato nell’inquadratura voluta dalla conduttrice Milly Carlucci a inizio puntata. “Abbiamo il pubblico, è in un’altra sala”, ha spiegato la presentatrice quando la regia ha inquadrato il gruppo, apparentemente popoloso, che avrebbe fatto da cornice distaccata alle esibizioni.
Il pubblico dislocato di Ballando con le stelle
In realtà, l’inquadratura ha mostrato fin dall’inizio le prime falle. È bastato uno sguardo veloce per rendersi conto del “trucco”: a Ballando il pubblico c’è ma, per ovvie motivazioni, non è numeroso come negli scorsi anni. Ci sono poco più di 30 persone sedute sugli spalti ad applaudire ai famosi in gara, gruppetto moltiplicato sullo schermo così da dare un’idea d’insieme che fosse riconoscibile per gli spettatori a casa. Sono i “doppioni” a svelarlo. I cerchi rossi nella foto principale sono quelli tracciati per evidenziare una donna che applaude (scelta a caso) e che viene riproposta per quattro volte sullo schermo.
Milly Carlucci sull’inquadratura che spiega il “trucco”
La conduttrice Milly Carlucci, a metà gara circa, ha spiegato così il “trucco” che ha garantito alla trasmissione di avere un pubblico numeroso come negli altri anni: “Il pubblico è lassù, vi guarda dall’altro studio. È un pubblico che è tenuto a distanza di sicurezza, poi con un trucco grafico li ricomponiamo in un’unica immagine ma sono distanziati. Questo per garantire che ci si goda lo spettacolo ma in sicurezza”. E in effetti la seconda inquadratura dimostra che il distanziamento c’è e svela il numero reale delle persone che compongono il pubblico della trasmissione. Sono poco più di trenta, tutti tenuti a distanza di sicurezza. L’effetto grafico serve solo a moltiplicarli perché l’inquadratura restituisca agli spettatori a casa una popolosità che quest’anno, per ragioni di sicurezza, non è stato possibile ottenere.