“Ciao Melissa”, così Mtv interrompe le trasmissioni
Tutta la musica per Melissa. Non era mai accaduto nella storia recente della televisione, così invasa e così cinica nell'accaparrarsi filmati esclusivi di una prima comunione, di tanti altri momenti privati delle vittime coinvolte in fatti di cronaca così tragici e di assicurarsi la diretta minuto per minuto dei funerali. Invece arriva un bel gesto da Mtv che dalle 16.30 ha detto stop alla normale programmazione che riprenderà soltanto alle 18.30, ovvero quando l'ultimo saluto alla povera ragazzina morta dopo la bomba a Brindisi sarà terminato. Così si apprende dal sito ufficiale che sarà tutto fermo per due ore:
MTV oggi ha scelto di fermare la normale programmazione per onorare la memoria di Melissa Bassi con due ore di musica dalle 16.30 alle 18.30 dedicate a lei e i messaggi degli amici o di chi le ha voluto bene o, semplicemente, ha sentito il bisogno di lasciarle un saluto. Perché non si può morire entrando a scuola. Melissa aveva solo 16 anni ed è stata uccisa sabato 19 maggio davanti alla sua scuola, a Brindisi, dall'esplosione di un ordigno. MTV ribadisce il suo fermo "No" alla violenza in ogni sua forma e chiede ai ragazzi di non lasciarsi scoraggiare dalla bieca codardia di chi ha ucciso Melissa e ferito le sue compagne.
Laddove tutti i trend su Twitter punta il dito verso i network e tutti quelli che si stanno macchiando di "sciacallaggio" nei confronti della memoria della ragazzina di Mesagne, la stessa Rete non si lascia sfuggire questa lodevole iniziativa perché, in alcuni casi, quella classica regola che vuole che lo spettacolo debba andare comunque avanti, ci lascia monchi nell'anima. Per questo e per tanti altri motivi (vedi il terremoto in Emilia) in questi casi il silenzio vale molto di più di un approfondimento, di una biografia o di immagini private in onda con tanto di musichetta strappalacrime. Ed in questo senso forse anche il calcio avrebbe potuto fare di più (e vi consiglio sulla questione di leggere l'editoriale Fanpage firmato da Andrea Parrella), magari sarebbe stato inutile e pericoloso rimandare la partita per l'imponente macchina di sicurezza già dispiegata per preservare l'evento, però almeno il lutto al braccio sarebbe stato, quantomeno, un atto simbolico di accompagnamento al minuto di silenzio, peraltro rovinato dalle offese e dalle ingiurie che le due tifoserie sugli spalti si sono rivolti vicendevolmente.