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Ciao Emilio, il meglio del peggio in 19 anni di Tg4

Emilio Fede non è più il direttore del Tg4, dopo 19 anni di faziosità è la stessa Mediaset a dargli il benservito. Ripercorriamo in una serie di clip, i momenti più “estremi” e divertenti della sua carriera sulle reti private.
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Emilio Fede lascia

Ieri sera, tramite un comunicato ufficiale, la Mediaset ha messo formalmente la parola fine al "berlusconismo": Emilio Fede non è più il direttore del Tg4. Lascia dopo 19 anni di conduzione deliberatamente faziosa e di partito, forse in un modo decisamente diverso da come sperava, visto che tutto è stato accelerato dopo l'ennesimo scandalo venuto fuori su tutti i giornali, in merito ad un suo trasporto di una valigetta con 2,5 milioni di euro in una banca svizzera che però la stessa banca avrebbe rifiutato, non conoscendone la provenienza. E lascia dopo aver attaccato chiunque non la pensasse con la sua linea editoriale, che altro non è stata che la linea di Silvio Berlusconi & Co, mentre proprio in queste ore nella sua prima reazione a quanto accaduto, si riserva ancora una volta di non toccare il Cavaliere: "E' stato un golpe di Confalonieri approfittando del fatto che Berlusconi era allo stadio". Emilio Fede è stato "fedele" fino alla fine anche adesso che è arrivato il giorno in cui tutto il carrozzone viene tristemente smantellato e, mentre con un groppo sullo stomaco sentiamo già tutti la mancanza di un'altro dei simboli di quest'Italia media che se ne va, vogliamo ricordarlo con una serie di clip che hanno fatto la storia del suo telegiornale. Altro che annuncio della prima Guerra del Golfo.

http://www.youtube.com/watch?v=KPbOQ-5KOmY&feature=endscreen

Fuorionda imbarazzanti, gaffe, parolacce, scontri e opinioni incondivisibili. Questo ed altro nel palmares di Emilio Fede nei suoi anni in trincea televisiva, sponda Mediaset. Storica la gaffe del 1991 quando, all'epoca direttore di Studio Aperto, chiede la linea a Pressing, il papà dell'attuale Controcampo, per un'edizione straordinaria. I conduttori del programma sportivo erano Marino Bartoletti e la bella Kay Rush ed il caro Emilio, non accorgendosi di essere già onda, esordisce con un apprezzamento simpatico sulle lunghe leve della ragazza americana. Un altro celebre fuori onda è stato quello reso noto da Striscia La Notizia che lo sorprese a gongolare festante sulle note dell'inno di Forza Italia.

Quando ci fu lo scandalo Calciopoli, Emilio Fede, collegato in diretta con il giornalista Alfredo Macchi dalla Federcalcio, si imbatte nell'onnipresente disturbatore televisivo, Gabriele Paolini. Dopo un tira e molla esasperante, Emilio Fede chiede ad Alfredo Macchi di parlare proprio con il disturbatore: "Dagli il microfono, l'auricolare…", il giornalista esegue e Paolini sfrutta l'occasione come meglio può. Il video è eloquente ed alla fine il direttore se la prende proprio con il suo giornalista che non aveva fatto altro che eseguire un suo ordine.

http://www.youtube.com/watch?v=WJMhc2GBUL4&feature=related

Non solo risate ma anche opinioni spiacevoli. Come quella su Roberto Saviano nel periodo più buio della sua vita da scortato ma anche quello più chiacchierato per un film in uscita, un libro sulla sua "nuova vita" e l'attivismo nei suoi confronti di tantissimi intellettuali e premi Nobel. Emilio Fede, con sufficienza e un tantinello di disprezzo, riferì dal suo tg che Saviano amava un po' troppo stare al centro dell'attenzione e che, sulla vita da scortato, avrebbe potuto certamente raccontare di più lui.

Celebre anche lo scontro con Piero Ricca, attivista di Qui Milano Libera, al circolo della stampa di Milano. Era il maggio 2007, all'ormai ex direttore del Tg4 gli venne posta la questione delle frequenze di Europa 7 occupate abusivamente da Rete 4, quando all'epoca non ci fu ancora la regolamentazione tramite la Legge Mammì. Tutto finì ad insulti e sputi e con una querela di Fede per il blogger.

Emilio Fede dice così addio all'amato Tg4 con queste ultime dichiarazioni a La Zanzara di Cruciani su Radio 24, parlando di liquidazione, di soldi, della sua estraneità al riciclo di soldi in Svizzera che i giornali raccontano e di colpo di stato di Confalonieri. Quello che stupisce è che il giornalista nato a Barcellona Pozzo di Gotto sarà ricordato più per le critiche negative e per le sue controversie, partite tutte nella seconda parte della sua carriera. Anche se è dai tempi della Rai che su di lui la chiacchiera era facile: fu chiamato infatti, dai suoi detrattori, l'"ammogliato speciale", avendo sposato Diana De Feo, figlia di Italo De Feo, all'epoca vicepresidente dell'azienda pubblica, o anche Sciupone l'africano, per i suoi otto anni di inchieste in Africa che portavano ingenti spese di viaggio, fino al processo per gioco d'azzardo del 1987, finito però con la sua assoluzione, che lo costrinse a terminare definitivamente il suo rapporto con mamma Rai. Solo dopo due anni arrivò Babbo Silvio.

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