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Chiude il Salone Margherita, casa del Bagaglino, Pingitore: “Proveremo ad affittarlo”

Il fondatore della compagnia del Bagaglino parla della chiusura dello storico Salone Margherita, annunciando di voler scendere in campo per salvare il teatro dall’incuria e l’abbandono: “Quel teatro non deve morire, presenteremo presto una richiesta di affitto alla Banca d’Italia. Ho già in mente chi portare sul palco”.
A cura di Andrea Parrella
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La notizia delle scorse ore, la chiusura del Salone Margherita, storico teatro di Roma di fine ‘800 noto per essere stato la casa della compagnia di cabaret del Bagaglino, si porta via un piccolo pezzo di storia della televisione, del teatro, della cultura (Marinetti portò lì in scena uno spettacolo di "cabaret futurista").

Il piano di Pierfrancesco Pingitore per salvare il Bagaglino

Ma la riconsegna delle chiavi del teatro alla Banca d'Italia, cui appartiene lo stabile, che ha deciso di vendere tutto, potrebbe non essere l'ultimo atto della storia di questo teatro. A scendere in campo è Pierfrancesco Pingitore, fondatore della compagnia del Bagaglino, drammaturgo, sceneggiatore e autore televisivo italiano, che ha manifestato pubblicamente l'intenzione di agire per evitare che il Salone Margherita venga abbandonato a se stesso. Il regista ha parlato ai microfoni di RTL 102.5 News della situazione: “Speriamo in qualche modo di riacchiapparlo. La banca d’Italia dopo 100 anni ha voluto il pieno possesso del salone Margherita, che aveva dato in gestione, perché lo vuole vendere. Ma non ha trovato acquirenti. La Banca ha il diritto di avere questo bene, che è un teatro Liberty tra i più belli d’Europa. Questo bene è vincolato come destinazione d’uso. La Banca d’Italia, quindi, deve metterlo a disposizione delle compagnie teatrali italiane per forza”. Quindi Pingitore espone il suo piano

Siamo determinati a rivolerlo perché se resta chiuso e abbandonato, in preda a muffa e sorci, deperirebbe in pochi mesi. Si tratta di un bene enorme. La Banca d’Italia potrebbe affittarlo per brevi periodi alle compagnie o venderlo, pretendendo che resti un teatro. E noi abbiamo un’idea: presenteremo presto una richiesta di affitto alla Banca d’Italia. Tra l’altro dovremmo avere anche un diritto di prelazione.

“Con Andreotti sul palco, all’epoca di Biberon, facemmo 14 milioni di telespettatori. Uno share pazzesco. Quel teatro non deve morire", aggiunge Pingitore, che ha già in mente il calendario di un'ipotetica stagione che segni la riapertura del teatro: "Ho già in mente chi portare sul palco per lo spettacolo che inaugurerà la nuova stagione. Da Martufello alla Prati, passando per la Marini, Manuela Villa e tanti altri. Sono decine e decine gli attori che saranno in scena. Ma ora dobbiamo pensare solo prenderlo in affitto”.

Perché chiude il Salone Margherita?

La Banca d’Italia, proprietaria del Salone Margherita, ha deciso di vedere il teatro di via Due Macelli a Roma. Questo ha costretto la società Cinema teatrale Marino & C., che è stata fondata nel 1920 dei fratelli Marino, a dichiarare la chiusura dell'attività, una situazione già complicata sulla quale la pandemia non ha certo avuto un effetto positivo. "Non è davvero più possibile continuare in questo contesto. Alla continua pressione da parte dell'Istituto di via Nazionale che da due anni preme per riavere il teatro allo scopo di venderlo e quindi non ci ha concesso il rinnovo del contratto d'affitto, si è aggiunta la tragedia della pandemia", aveva spiegato Nevio Schiavone, patron del Salone e titolare della società. Nelle scorse ore si sono susseguiti appelli di personalità varie del mondo dello spettacolo, su tutte Valeria Marini, che ha invocato aiuti per salvare la struttura.

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