Checco Zalone e la satira politica oggi: “Salvini e Di Maio si prendono per il culo da soli”
Checco Zalone è tornato, ma non sotto forma di attore o regista, bensì musicista. E con uno pseudonimo, cioè il suo vero nome, Luca Medici, con cui ha firmato la colonna sonora di "Moschettieri del Re", il prossimo film diretto da Giovanni Veronesi, che avrà per protagonisti Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Pierfrancesco Favino. "Quattro icone prese e messe in una condizione tra la favola e la farsa. C’era qualche momento che mi sembrava i Monty Python”, ha raccontato a Rollong Stone. Intervista attraverso la quale ha raccontato anche l'esperienza di collaborazione piuttosto bizzarra con Veronesi: “Giovanni è un ottimo raccontatore di storie. Mentre lui girava io componevo dei temi un po' dissonanti, glieli suonavo alla tastiera e lui: “Bellissimo! Bellissimo!”. Pensavo mi prendesse per il culo”.
Una delle sue canzoni scritte per "I Moschettieri del Re" si chiama "Se t'immigra dentro il cuore", che al di là dell'evidente stile di Zalone, fa emergere come il film sia sostanzialmente incentrato su un tema, quello dell'immigrazione, molto aderente a un tema caldo di questi mesi e di questo esecutivo, con i suoi personaggi di riferimento. Tema, quest'ultimo, che Zalone non poteva eludere:: "Far ridere prendendo in giro un personaggio in auge ormai è quasi impossibile, più che altro perchè i personaggi forti, i leader, si servono dei nostri stessi media e li sentiamo vicini. Per questo non è più irriverente prendere per il culo Salvini o Di Maio. Già si prendono per il culo da soli”. Ma nemmeno la tattica della serieta paga:
Noo. I cantanti sono una razza che si prende così sul serio… ho mandato una canzone a Mina e… non ebbi risposta”. Una canzone seria? “Si chiamava L'arteriosclerosi, era per Mina e Celentano. Il tema è bellissimo: loro inneggiano all'anzianità e all'arteriosclerosi perchè grazie a questo vedono nell'altro una persona sempre diversa e quindi l'amore si rinnova ogni giorno. Mina o non l'ha capita o non l'ha voluta.