Cattivissimo Cannavacciuolo, Cucine da Incubo è già un cult
"Ti posso dire una cosa? Solo il caffé è buono". E' più cattivo di Gordon Ramsay, lo chef italiano pluristellato Antonino Cannavacciuolo ed è giusto pensare che l'edizione italiana di Cucine da Incubo, possa rientrare già tra i cult delle produzione di FoxLife. La cadenza meridionale, quella faccia alla Bud Spencer unita alla capacità di bilanciare sapientemente "cazziatoni" a preziosi consigli, ne sanciscono il successo già dopo una sola puntata. Su twitter è stato boom di commenti, grazie anche al suo invito prima di ogni inserto pubblicitario. Un invito che, con quel vocione, risuona più come una minaccia: "Seguimi sulla pagina tuittèr", pronunciato in cadenza. E via con tweet, retweet e mentions. Anche lo share premia FoxLife che dalle 21.55 alle 22.49 viene visto da 198.000 spettatori, piazzandosi al terzo posto tra i canali Sky e Fox.
"E' una mmerda!" con due emme. Se Joe Bastianich vede in "muoro" il suo cavallo di battaglia, possiamo tranquillamente dare al buon Antonino la frase che ha chiuso l'analisi del ristorante "Borgo Vecchio", primo a passare sotto il giudizio dello chef di Villa Crespi.
Ma cos'è una cucina o una stalla? Ma poi un ristorante con 60 portate ed un solo chef in cucina? Questo pesce fa schifo, le cozze puzzano e anche le patate. Soltanto il caffè è buono. Non so se vi rendete conto, ma qui siamo messi una ‘mmerda.
<L'analisi choc fatta allo staff del "Borgo Antico", carente anche nelle finanze, non mette al tappeto Cannavacciuolo. Dopo il bastone arriva la carota ed aiuta i ragazzi a rimboccarsi le maniche. Trova nel giovanissimo cuoco 19enne, un ragazzo che ha voglia di imparare e gli insegna un piatto veloce fatto con salmone e prosciutto ed un pizzico di erbe. Quando lo chef vuole aggiungere della panna, Cannavacciuolo sbraita:
Che ‘a fa co' questa cosa? Togli questa panna.
Il giovane cuoco esegue, il piatto è una delizia. Il "Borgo Antico" cambierà nome, diventando "Pane e Olio" e modalità di apertura, servirà menu veloci anche a pranzo. A fine puntata, Antonino Cannavacciuolo restituirà nelle mani dei ragazzi che prima lavoravano in una catapecchia fatiscente e decaduta, un ristorante rustico ben organizzato e, finalmente, riconosciuto ed apprezzato. Buona la prima, dunque, per il Cattivissimo Cannavacciuolo che riesce, grazie alla sua proverbiale unicità, a non far ricordare allo spettatore la versione americana ed il suo mostro sacro, Gordon Ramsay. Da vedere e rivedere.