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Caso Loris, la zia Antonella: “Era diffidente, il colpevole è tra i conoscenti”

La zia di Davide Stival, Antonella, continua a sostenere l’innocenza di Veronica Panarello. Intervistata da “Quarto Grado” ha invitato gli inquirenti ad indagare sui conoscenti del bambino. A suo dire, infatti, Loris era troppo diffidente per fidarsi di uno sconosciuto. Ha proposto, inoltre, il prelievo del DNA a tutti coloro con i quali il piccolo aveva confidenza.
A cura di D.S.
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Nel corso del programma "Quarto Grado", Gianluigi Nuzzi ha affrontato il caso della morte del piccolo Loris. La zia di Davide, Antonella, è intervenuta per esprimere i suoi dubbi sulla vicenda. In particolar modo, ha voluto ribadire l'estrema diffidenza del bambino:

"Loris non dava confidenza a nessuno. Non era un bambino che si fidava di chiunque si avvicinasse a lui. Questo l’ho provato anch’io sulla mia pelle, la prima volta che l’ho incontrato nella casa di Modica. Se c’è un colpevole, quel colpevole si deve cercare tra le conoscenze del bambino. Non lo so…. tra gli amici, tra i conoscenti, nella famiglia… La famiglia allargata… coloro che frequentavano quella casa".

Poi ha proposto:

"Perché non fare il Dna a tutti quelli che si sarebbero potuti avvicinare a lui e ai quali lui avrebbe acconsentito l’avvicinamento?"

È tornata, poi, a parlare delle fascette con le quali il nipote sarebbe stato ucciso:

"Quelle “fascette” si trovano un po’ dappertutto e l’abbiamo tutti in famiglia: tra l’altro vengono utilizzate anche per i lavori di idraulica".

Antonella Stival è convinta dell'innocenza di Veronica Panarello:

"Quando vedrò Veronica in carcere, l’abbraccerò. Le voglio dare tutto il mio affetto. Credo fermamente nella sua innocenza".

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