Caso Grillo, parla Aurora Ramazzotti: “Si può scegliere di parlare senza sminuire”
Aurora Ramazzotti, figlia del cantante Eros e della conduttrice di Striscia la Notizia Michelle Hunziker, è intervenuta con delle stories su Instagram (come Damiano David dei Maneskin) sul caso nato dalle parole di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro accusato di violenza sessuale ai danni di una giovane ragazza straniera di 19 anni.
Le parole di Aurora Ramazzotti
La giovane influencer è un fiume in piena. Riferendosi a Grillo e al suo sfogo social, prima condivide una story con delle scritte, poi parla in video, poi ancora risponde ai messaggi di una utente:
“Lo decide un uomo quanto tempo ci devi mettere per trovare il coraggio di parlare (scrive ironicamente ndr). E poi sento ancora gente che non ammette di vivere in una cultura di violenza. Non sta a noi decidere chi è colpevole. Questa è la presunzione di un uomo adulto di conoscere la verità, nel vano tentativo di voler condizionare l'opinione pubblica. Io non posso immaginare quanto sia doloroso un momento del genere per un genitore da entrambe le parti. Ma così come si può scegliere il silenzio si può anche scegliere di parlare senza sminuire un fenomeno così ricorrente e per cui c’è ancora tanta diseducazione sociale. Stiamo parlando di abuso e sminuendolo mediaticamente facciamo mille passi indietro. Smettiamola di entrare nel merito del significato di violenza individuale”.
Le parole di Damiano dei Maneskin
È su questo binario che si inserisce anche la precisazione dei giorni scorsi di Damiano dei Maneskin. Il cantante della band vincente al Festival di Sanremo 2021 in un video sui social ha dichiarato: "Voglio premettere che non sono io il pm e non sta a me giudicare l'innocenza o la colpevolezza, ma voglio soltanto parlare alle persone che avvalorano la tesi che uno stupro denunciato dopo otto giorni non era stupro. Non è così. Le persone si rendono conto del fatto molto tempo dopo e trovano il coraggio di denunciare molto tempo dopo perché c'è un problema di fondo, un problema di educazione, quindi astenetevi da dichiarazioni tanto disumane".
L'accusa e la difesa di Beppe Grillo
Ciro Grillo, insieme a tre amici genovesi, era stato accusato di una violenza sessuale avvenuta nel 2019, dopo una notte brava al Billionaire. Secondo le carte, i tre avrebbero costretto una studentessa straniera a bere un litro di vodka per poi violentarla a turno. Il secondo dei quattro figli di Grillo ha negato le accuse fin dall'inizio della vicenda giudiziaria e ha chiesto di essere interrogato per fornire la sua versione dei fatti. Per la difesa del gruppo di amici si è trattato di rapporti consenzienti.
Lo sfogo di Beppe Grillo sui social ha generato molte reazioni per i termini utilizzati. Il garante del M5S aveva detto: "Perché non li avete arrestati? Ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Non lo avete fatto perché vi siete resi conto che non è vero niente. Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia…Vi è sembrato strano. Lo è". Nel corso della difesa sostiene l'esistenza di un video in cui è evidente la consensualità da parte della ragazza: "Si tratta di un gruppo di ragazzi di 19 anni che ridono e scherzano divertendosi, sono in mutande e saltellano perché sono quattro giovani, non stupratori".