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Casi dimenticati, dolore e minacce: perché la Sciarelli vuole lasciare ‘Chi l’ha visto?’

Federica Sciarelli ha dato voce all’intenzione di lasciare ‘Chi l’ha visto?’ dopo 11 anni di conduzione. Dietro il suo desiderio si celano motivi ben precisi: critiche, minacce e lo scontro con il dolore altrui.
A cura di Stefania Rocco
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Lo stile di Federica Sciarelli ha impresso un marchio di fabbrica vincente a ‘Chi l’ha visto?'. Tutti contenti in rete, soddisfatti del succiso di ascolti che si conferma stagione dopo stagione. Tutti contenti tranne la conduttrice. Sono trascorsi pochi giorni dal momento in cui la Sciarelli ha dato voce al suo desiderio di lasciare la trasmissione. Dopo 11 anni di conduzione, si è detta stanca. Il pubblico che la sostiene, che ha sposato il suo modo di fare giornalismo televisivo, teme il momento in cui la donna penserà sul serio di mettere in pratica il suo progetto. Quel momento potrebbe essere dietro l’angolo, per tutta una serie di motivi.

Il caso Orlandi e le minacce in diretta

Federica arrivò in Rai quando era giovanissima. Giornalista reduce da un’esperienza al Senato, si ritrovò catapultata nel mondo della televisione senza averlo previsto. Il suo arrivo a ‘Chi l’ha visto?’ nel 2004 ha modificato in parte la missione del programma, con una virata decisa verso l’approfondimento dei casi di cronaca nera. Una scelta della Sciarelli, che rispetta il dovere di fare informazione e strizza un occhio ai gusti del suo pubblico. Il suo lavoro, le inchieste della redazione e la capacità di indagare all’interno degli scenari più scomodi sono valsi a Federica l’ammirazione di chi la sostiene e le riconosce la capacità di trattare quei casi con la perizia di un professionista, ma anche una serie di minacce. Era il maggio del 2012 quando durante una perizia presso la tomba di De Pedis, la Sciarelli interruppe il collegamento dalla basilica di Sant’Apollinare per mandare in onda l’estratto di una telefonata ricevuta da Giuseppe De Tomasi, detto Sergione, considerato uno degli esponenti della banda della Magliana. L’uomo accusò la conduttrice e la sua redazione di aver messo in opera una ‘speculazione indegna’ sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. “Vi sputo in faccia” concluse di fronte a una Sciarelli sempre più infuriata: “Quest’uomo ci minaccia di mandarci bombe. Al centralino ha detto che ci avrebbe sparato”.

La morte di Sarah Scazzi e le critiche sulla tv che fa speculazione

Un’altra tegola da affrontare arrivò alla Sciarelli quando, mentre intervistava in diretta tv la madre di Sarah Scazzi, fu ritrovato il corpo della ragazzina uccisa ad Avetrana. Alla conduttrice l’ingrato compito di comunicarlo in diretta, di fronte alla madre impietrita. A poche ore dal ritrovamento, Federica finì suo malgrado nell’occhio del ciclone. Accusata di fare tv del dolore e di aver cannibalizzato una tragedia di tale portata, a Federica fu imputato perfino di essere diventata la protagonista volontaria del momento di televisione più basso di sempre. “Federica Sciacalli” scrissero sul web e sui social il giorno dopo l’accaduto, e quello non fu l’unico caso in cui le fu attribuita la volontà di speculare sui casi più popolari di cronaca nera solo allo scopo di garantirsi ascolti irrealizzabili altrove all’interno di trasmissioni della stessa portata.

Federica Sciarelli in collegamento con la madre di Sarah Scazzi
Federica Sciarelli in collegamento con la madre di Sarah Scazzi

Le storie finite male per le quali si era spesa

Quando ha cominciato il desiderio di lasciare ‘Chi l’ha visto?’, la Sciarelli non ha potuto esimersi dal lasciar trapelare nemmeno la delusione legata al fatto che storie da lei trattate, nelle quali si era spesa al massimo delle sue possibilità, fossero finite nel dimenticatoio. Già all’inizio del 2016, intervistata da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, aveva dato voce alla sua amarezza:

Ho chiesto la sostituzione perché dopo 11 anni che convivo con il dolore della gente voglio cercare di presentare un programma nuovo e allegro. Sono certa però che la Rai non accetterà, attendo la risposta. A Chi l’ha visto cerchiamo persone con storie vere, tanti sono i casi che ancora mi porto nel cuore. Per esempio la storia di Ilaria Alpi (che era anche una mia collega) o quella della signora Margherita che truffata si è buttata nel Tevere per la forte umiliazione e nessuno purtroppo si ricorda di lei.

Questo è probabilmente il punto focale della questione: l’impossibilità di staccare la spina, di sfuggire al dolore degli altri prima di condividerlo:

Non stacchi. Sei sempre a contatto con i famigliari. Prendiamo caso del ragazzo scomparso a Roma, Daniele Potenzoni. Era in gita scolastica e in pratica gli infermieri lo hanno perso. Sua madre lo cerca da giugno. Noi abbiamo fatto delle puntate e ovviamente la signora mi telefona per avere da me le novità. Tutti noi siamo come spugne, assorbiamo il dolore della gente.

Da qui il desiderio di dedicarsi ad altro: non un capriccio, solo la necessità di evitare l’alienazione e di allontanarsi il più possibile da quella tv del dolore nella quale ha finito per restare invischiata.

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