Carlo Monai svela i privilegi dei parlamentari a Le Iene [VIDEO]
Nell'ultima puntata de Le Iene oltre che ridere c'era anche da piangere, ma ormai il popolo di Italialand non si stupisce davanti a niente: accanto alla gara di risate con Michelle Hunziker, le iene hanno intervistato l'onorevole Carlo Monai, recentemente salito alla ribalta per aver avuto il coraggio di rivelare tutti i privilegi di cui beneficia e beneficiano i parlamentari italiani. La cosìdetta casta, venuta allo scoperto nell'omonimo libro di Stella e Rizzo, che sollevò il polverone intorno all'elitario gruppo parlamentare, è ancora protagonista di sconvolgenti dichiarazioni. Nonostante si sia guadagnato l'avversione di alcuni colleghi e abbia contribuito alla regolarizzazione di privilegi troppo estremi, Monai ha approfondito ai microfoni de Le Iene il paese delle meraviglie dei parlamentari.
Citando il collega Lenzi, arrabbiato con l'onorevole per le sue dichiarazioni, e affermando con orgoglio di essere alla sua prima legislatura a 50 anni, Monai si mostra propenso e pronto a rispondere alle domande a raffica della iena, incaricata dell'intervista. La voce fuori campo è informata su cifre e destinazione di quest'ultime, nei movimenti economici dei parlamentari. Contributo per gli occhiali, per il pc, per il cellulare, auto blu, fondi per pagare i portaborse, vitalizio e chi più ne ha più ne metta: Monai sceglie di partire proprio dalla "buona uscita", chiamiamola così, che ogni parlamentare riceve a fine legislatura (prima la riceveva anche a metà) e vi sono casi in cui l'assegno arriva anche per chi ha seduto in parlamento anche una sola tornata. L'onorevole giudica ingiusta la facilità di ottenimento del vitalizio e attribuisce determinate ingiustizie del sistema alle amministrazioni precedenti.
Certo, detta da uno dei beneficiari risulterebbe stonata come dichiarazione, ma Monai ha il coraggio di dire agli italiani quanto "viziati" e fortunati siano i parlamentari, pagati anche con il 30% di partecipazione giornaliera alle votazioni di parlamento e beneficiari di viaggi gratis in nave, aereo e treno. "Quando facevo l'avvocato lavoravo molto di più", afferma Monai, che spera nel partito per una sua riconferma, anche dopo questa intervista a Le Iene. Chissà se avrà bisogno dei medici del parlamento, che costano ben 650.000 euro, o se gli faranno un occhio nero tanto da abbassargli la vista e costringerlo a portare gli occhiali da vista, tanto un contributo dallo Stato arriverà.
Basteranno tremila euro annui per le ricariche al cellulare?! E voglia a chiamare oculista e medico! Se poi il parlamentare volesse mandare una mail d'avviso, ma il portatile fosse guasto, c'è il sussidio di 1500 euro per un nuovo pc, giusto per non intaccare lo stipendio. Mai sia dalla fascetta mensile si decurti qualcosa, anzi si può anche abbondare: a onor del vero, 1000 euro se li son tolti dal budget, ma pagare i portaborse è davvero faticoso e c'è chi rinuncia all'assistente per risparmiarsi il sacrificio. Quando poi i bocconi amari da mandar giù son troppi, c'è la mensa del parlamento, anche se Monai ha contribuito all'aumento dei prezzi, quadruplicati dopo le sue dichiarazioni circa le modiche cifre necessarie per mangiare primo, secondo, frutta e dolce: da far correre tutti in parlamento! Insomma, il mondo parallelo dei parlamentari è tutta un'altra dimensione: sognare di entrarci o da poveri e umili "fessi" continuare a sudare la pagnotta? Questo è il dilemma.