Carlo Conti su Rai e politica: “Faccio il giullare, se variano i Governi a me non cambia nulla”
L'amatissimo conduttore Carlo Conti, alla vigilia del suo ritorno in tv, il 22 marzo con La Corrida e il 29 con i David di Donatello, intervistato dal settimanale Oggi, si è lasciato andare a delle intime confessioni sulla sua vita privata. Dietro quel sorriso rassicurante e quell'aria sempre allegra si cela un grande rimpianto: non aver pronunciato mai la parola "babbo" a causa della morte prematura del papà, scomparso quando lui aveva solo 18 mesi. "È una parola che non ho mai detto", ha commentato l'ex disc jockey fiorentino.
Una nuova vita per Carlo Conti
Dopo aver trascorso anni da single incallito, tanto da essere ribattezzato "lo scapolo d'oro" della tv, Carlo Conti ha sposato cinque anni fa la costumista Francesca Vaccaro, dalla quale ha avuto il suo bimbo Matteo. Per la prima volta il conduttore decide di parlare di lui e di quanto la vita e le priorità siano radicalmente cambiate con l'arrivo del suo primogenito:
Fino a sette-otto anni fa, nella mia classifica c'ero io, poi veniva il lavoro, poi il resto. Ora, in cima a tutto c'è mio figlio, seguito dalla mia famiglia, poi arrivo io e solo dopo il lavoro. Non rimpiango di averlo avuto tardi: a 30-40 anni ero molto preso da me, non avrei saputo fare il padre come lo sto facendo. Matteo mi chiama settemila volte al giorno. Sto recuperando il rapporto con la parola "papà", quella che nell'infanzia mi è mancata.
La dichiarazione sul Governo
Carlo Conti si è lasciato anche andare alle polemiche sui rapporti tra Rai e politica, recentemente ritornata ad essere oggetto di discussione, soprattutto a seguito della diatriba mediatica nata tra il Ministro dell'Interno Matteo Salvini e il direttore artistico di Sanremo 2019 Claudio Baglioni: "Faccio il giullare, il varietà, quindi anche se cambiano i governi e ci sono polemiche, dal mio punto di vista non cambia nulla. Qualunque sia il governo, l'intrattenimento rimane intrattenimento". Ma sui toni che certe polemiche assumono ha un’idea precisa: "È tutto il sistema a essersi incattivito, il nostro modo di vivere, i social. Dovremmo tutti tornare un po' bambini, imparare da loro a non prendere tutto così sul serio. Abbiamo perso la capacità di ascoltare, siamo sempre tutti contro tutti, sempre schierati".