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Carlo Conti: “Sono cresciuto senza padre, mi mancava qualcuno che tifasse per me”

Ospite all’Arena di Giletti, il conduttore ha raccontato come è stato per lui crescere senza la figura del padre, morto quando lui aveva appena 18 mesi. “La prima volta che ne ho sentito davvero la mancanza? A 20 anni, durante una partita di tennis: nessuno faceva il tifo per me. Ma mia madre è stata fortissima”.
A cura di Valeria Morini
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Tra gli ospiti della puntata pasquale di "L'Arena" di Massimo Giletti, il conduttore Carlo Conti, definito dal collega come il Re Mida della tv italiana. Difficile dare torto a Giletti, considerato non solo la grande fortuna di uno show preserale come "L'Eredità", ma anche il successo registrato con la conduzione di tanti varietà serali e dell'ultimo Festival di Sanremo. Lunedì 13 aprile, inoltre, comincerà il suo nuovo programma "Si può fare".

Nel salotto del domenicale di Raiuno, Conti non ha però solo parlato del suo felice percorso professionale, ma anche di argomenti molto più intimi e personali. In primis, la tragica perdita del padre quando aveva solo 18 mesi e la conseguente difficoltà di dover crescere senza di lui.

Per 20 anni non ho mai sentito la mancanza del babbo, anche grazie a mia mamma, poi c’è stata un’occasione in cui mi sono accorto della sua assenza. Avevo 20 anni e stavo giocando a tennis con Pieraccioni. Il suo babbo era venuto a vederci giocare e lo incitava dietro la rete del campo. Ad un certo punto sono andato a recuperare una pallina e mi sono reso conto che questa figura per me dietro la rete che mi incitava non c’era e mi è mancato.

Conti, che sull'argomento e sul suo mestiere di papà del piccolo Matteo ha scritto il libro "Si dice babbo!", ha continuato:

Ho solo una foto con lui, quella del mio primo complenno perché poco dopo lui si è ammalato. Mia madre è stata fortissima, ci ha insegnato due cose: sempre avere la tavola apparecchiata anche se eravamo solo noi due e guardare a chi sta peggio di te.

Oggi, i suoi due grandi amori sono il figlio Matteo ("l’ho portato all’Ariston per fargli vedere le prove, quello per me era il 100% di share") e la moglie Francesca Vaccari:

Con Francesca c’è una affinità pazzesca, vediamo entrambi il bicchiere mezzo pieno, ci accontentiamo di poco, ci divertiamo a fare la spesa, ci piacciono le piccole cose e poi c’è l’amore e c’è Matteo.

Immancabile la domanda su Sanremo: Conti condurrà anche l'edizione 2016? Per il momento, il presentatore resta sul vago:

Vediamo, ne parleremo a suo tempo. Ancora è presto… Ne parleremo.. Io intanto sto rimandando… questa cosa.

Una cosa è certa: la kermesse sanremese di quest'anno è stata una vera gioia.

La soddisfazione è stata tanta, il successo è stato tanto, al di là degli ascolti, proprio per il clima di questo Sanremo, senza polemiche,  con la musica grande protagonista… O l'ho vissuto con grande incoscienza, ma io tutto questo peso per Sanremo non l'ho sentito. Forse perché su quel palco avevo fatto un sacco di serate… per me è stato fare un programma come qualsiasi altro, con grande leggerezza. Anche perché col lavoro che faccio, anche come autore e direttore artistico, la serata sul palco era proprio la punta dell'iceberg. Mi sono divertito a fare questo Sanremo.

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