Canone Rai, la riduzione non basta e i dubbi aumentano
Il canone Rai in bolletta è l'argomento del giorno, dopo le dichiarazioni ufficiali da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nell'intervista televisiva con Lucia Annunziata, negli studi di "In Mezz'ora". Dalla riduzione della cifra, portata da 113 a 100 euro, fino alla modalità di pagamento, che lascia discutere: non ci sarà più un bollettino a parte. Per pagare il canone, continuerà a risultare obbligatoria la condizione di possedere almeno un apparecchio televisivo, e sarà accorpato alla bolletta della luce. Così Matteo Renzi da Lucia Annunziata:
Dal prossimo anno ci sarà una riduzione del canone e diciamo che lo devono pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà la bolletta. Chi è onesto paga meno.
Una modifica strutturale necessaria, dovuta all'alto livello di morosità riscontrata. Ma è una modifica che incontra una serie di dubbi legittimi da parte delle associazioni dei consumatori, dubbi che vengono alimentati da una serie di difficoltà oggettive. È, difatti, una "operazione impossibile" per Assoelettrica. Il presidente Chicco Testa, intervenuto questa mattina ad Agorà su Rai Tre, rileva l'impossibilità a dimostrare che un possessore di un contratto televisivo, possieda anche una televisione.
Non tutti i possessori di un televisore sono possessori di un contratto elettrico e non tutti i possessori di un contratto elettrico sono possessori di un televisore. Sbagliato riversare sui produttori di energia elettrica il compito di recuperare il canone per la Rai, perché non ci compete.
I dubbi sul Canone Rai in bolletta
Il Canone Rai inserito all'interno di una bolletta energetica ha anche l'anomalia di accorpare una tassa che sarebbe fissa in un sistema a consumo, per quei contratti energetici che non sono stati sottoscritti con un tetto massimale. Risulterebbe difficile per il contribuente distinguere la somma pagata per il consumo dell'elettricità da quella pagata per il canone Ra. iInoltre resta l'inversione dell'onere della prova, cioè spetta all'abbonato dimostrare l'assenza di un apparecchio televisivo nel proprio appartamento e non ad un funzionario/esattore. In ultimo, il fatto di pagare il canone ad un'azienda a controllo pubblico potrebbe rappresentare un aumento imprevisto dei costi di gestione da parte del Governo. Non potrebbe fermarsi qui la modifica, perché il canone potrebbe essere imposto anche a chiunque abbia un dispositivo in grado di ricevere i segnali Rai, quindi anche tablet, pc, smartphone e game console.
La Federconsumatori dice no al canone in bolletta
"No al canone in bolletta". La Federconsumatori e la Adusbef non hanno dubbi e sono pronti ad impugnare il dispositivo di legge davanti alla Corte Costituzionale. Le criticità rilevate e i dubbi restano legati alle obiezioni già mosse dalla Assoelettrica,
Ribadiamo la netta contrarietà all'ipotesi di far pagare il canone tv in bolletta. Questo tributo va pagato con strumenti e modalità proprie. Non bisogna fare confusione e creare pericolosi pot-pourri in bolletta. Ma soprattutto non si può e non si deve addebitare in bolletta il canone anche ai cittadini che il televisore non lo hanno proprio. Esigere il canone da chiunque abbia un’utenza elettrica ossia famiglie, imprese, uffici pubblici, condomini, pensionati, studenti e disoccupati, costituisce una evidente lesione di norme costituzionali ancora vigenti, che Federconsumatori ed Adusbef si riservano di impugnare davanti la Corte Costituzionale. È illegale e improponibile, quindi, a nostro parere, chiedere di pagare il canone in maniera generalizzata, non esclusivamente a chi effettivamente è in possesso di un apparecchio televisivo. Siamo d'accordo sul fatto che la Rai debba avere a disposizione risorse da investire, ci auguriamo, nell'offerta di contenuti di qualità e di elevato livello culturale. Ma per fare ciò chiediamo che le risorse siano reperite attraverso un'ampia e intensa lotta all'evasione di questo tributo.
Zanetti: "Scendere almeno a 85 euro"
La Camera dei Deputati è pronta a discutere della riforma della Rai ed ha intenzione di approvare tutto entro la fine del 2015 con il testo che verrà discusso in Aula il 19 ottobre. Intanto, per il sottosegretario all'Economia e segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti, non basta scendere il canone da 113 a 100 euro.
Bisogna come minimo arrivare a 85 euro, altrimenti non si fa un'operazione "pagare tutti per pagare meno", si aumenta solo il carico che deriva da questa pseudo-imposta cosi poco amata dagli italiani.
Un gioco che non vale la candela, a queste cifre, per il segretario di Scelta Civica.