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Cambio orario di Un Posto al Sole, l’ad della Rai: “Non intendo ridimensionarlo o danneggiarlo”

L’amministratore delegato dell’azienda ha parlato del futuro di Un posto al sole, la soap da settimane al centro di voci su uno spostamento di orario, dalla storica collocazione delle 20.30 alle 18.30. Pur non smentendo lo studio di un nuovo spazio informativo, Fuortes ha rassicurato: “Non ho alcuna intenzione di ridimensionare o danneggiare Un posto al sole e il centro di Napoli, che anzi va valorizzato”.
A cura di Andrea Parrella
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Sono rassicuranti le parole dell'Amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes in merito alla situazione di Un Posto al Sole. La soap di Rai3, in onda da 25 anni e prodotta nel centro di produzione Rai di Napoli, è da settimane al centro di voci su uno spostamento di orario, dalla storica collocazione delle 20.30 alle 18.30, per fare spazio a un contenitore di approfondimento informativo da affidare a Lucia Annunziata.

L'ad della Rai parla di Un Posto al Sole

In un'intervista a Repubblica, Carlo Fuortes non ha smentito l'ipotesi di un nuovo programma da affidare alla giornalista, ma ha precisato di avere tutte le intenzioni di tutelare Un Posto al Sole, spendendo parole rassicuranti anche in merito alla valorizzazione del centro di produzione di Napoli: "Nuovo programma su Rai3? Progetto a cui tengo molto, in fase di studio sia la fascia oraria sia la rete, ma non ho alcuna intenzione di ridimensionare o danneggiare Un posto al sole e il centro di Napoli, che anzi va valorizzato". 

Fuortes ha anche parlato della riorganizzazione dell’area informativa della Rai: "Rimane strutturata su tre testate giornalistiche, più quella regionale, che hanno una grande audience. Inoltre stiamo valorizzando RaiNews24, che sarà l’unica testata giornalistica online del gruppo e nei prossimi mesi avrà veste nuova e nuovi studi".

La Rai cambia dalla prossima estate

Pochi giorni fa il consiglio di amministrazione Rai, presieduto da Carlo Fuortes, ha decretato una svolta che potrebbe significare molto per la Rai, ratificando il definitivo passaggio all'organizzazione per generi, che a partire dai prossimi palinsesti estivi determinerà la programmazione delle reti. Di fatto viene ridimensionato il potere delle direzioni di rete, in favore delle dieci direzioni di genere, cui spetterà l'onere della produzione dei programmi.

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