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Bufera per le parole di Maria Giovanna Maglie su Greta Thunberg: “La metterei sotto con la macchina”

Si parla da molte ore delle discutibili parole della giornalista, che ospite di “Un Giorno da Pecora” ha pronunciato la frase incriminata, aggiungendo: “Adesso non si può più dire male di Greta perché mi hanno detto che ha la sindrome di Asperger, cioè è malata di autismo”. Successivamente, in una lettera a Dagospia, la Maglie ha aggiunto: ” ho osato toccare con una battuta la ragazzina simbolo del politically correct”.
A cura di Andrea Parrella
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È bufera per le parole della giornalista Maria Giovanna Maglie su Greta Thunberg, la giovane attivista svedese divenuta simbolo della protesta contro il cambiamento climatico che in questi ultimi giorni ha portato decine di migliaia di giovani di tutto il mondo ad esprimere la propria posizione di protesta. "Greta Thunberg? La metterei sotto con l'auto", ha detto la Maglie, ospite "Un Giorno da Pecora" su Radio2. Parole forti che ha poi giustificato sottolineandone il fondo di ironia che sorregge la trasmissione radiofonica condotta da Giorgio Laura e Geppi Cucciari.

Poi però la giornalista ha argomentato la sua posizione: "Adesso non si può più dire male di Greta perché mi hanno detto che ha la sindrome di Asperger, cioè è malata di autismo, allora a quel punto il politically correct e anche il buon senso mi vietano di dire quello che avrei detto se fosse stata sana: che l'avrei messa sotto con la macchina. Ma non si può dire". 

Travolta dalla polemica che si è sviluppata nelle ore successive su Twitter, la giornalista ha inviato una lettera a Dagospia, con questo incipit: "Premetto che non me ne può fregare di meno, aggiungo che non mi scuso perché non c'è niente di cui scusarsi. "Un giorno da pecora" è una trasmissione molto simpatica, dove mi sono divertita e tornerò volentieri se mi vorranno invitare di nuovo dopo questo casino, molto piacevole, nella quale si scherza e si esagera". E prosegue:

Io ho osato fare una battuta, che può far ridere o meno, non mi pare questo il punto, che poi è una frase che a Roma si dice sempre, "te metterei sotto co' la machina", specificando poi che lo farei anche con altri che mi stanno antipatici e mi basterebbe naturalmente un colpetto su un piede, nessun omicidio. Solo che ho osato toccare la ragazzina simbolo del politically correct. Una gigantesca macchina di propaganda della quale è il terminale sfruttato e strumentalizzato, e che viene raccontata bene in alcuni articoli evidentemente non letti o tenuti nascosti, che ha mandato ieri in Piazza milioni di bambini e ragazzi per i quali, guardare le interviste, il cambio di clima è conseguenza dello spread e simili amenità. Naturalmente la giornata dedicata al pericolo che incombe non poteva essere una domenica, meglio un bello sciopero di giorno feriale, meglio se il giorno prima del fine settimana.

Chi è Maria Giovanna Maglie

Giornalista, opinionista, saggista e scrittrice, Maria Giovanna Maglie ha lavorato per testate come "L'Unità", "Il Giornale" e "Il Foglio", occupandosi per lo più di politica internazionale. Negli ultimi anni ha in più occasione sottolineato le proprie posizioni sovraniste e nelle ultime settimane è stata protagonista di un caso in Rai. Il suo nome era stato associato a un programma d'opinione in onda su Rai1 subito dopo il Tg1 della sera. Ipotesi a quanto pare naufragata a causa delle posizioni politiche della giornalista. Lei stessa, in una dichiarazione dei giorni scorsi, aveva ammesso di non aver mai creduto concretamente alla possibilità che il progetto andasse in porto, nonostante avesse già pensato alla sigla di apertura della striscia quotidiana.

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