Bruno Vespa in Rai prenderà 1,9 milioni di euro l’anno
Il nuovo contratto di Bruno Vespa in Rai vale 1,9 milioni di euro l'anno. Lo scrive "Il Fatto Quotidiano", a firma di Carlo Tecce, che sottolinea come la spending review abbia toccato anche il giornalista di "Porta a Porta", che con il contratto precedente andava ad incassare 200mila euro in più, per un totale di 21 milioni d'euro l'anno. Il contratto di Vespa prevede un minimo di 1,08 milioni l'anno per 100 puntate di "Porta a Porta", più 40 serate extra dove si arriva al totale di 1,9 milioni di euro.
Il biennale di Vespa è un incastro sontuoso: minimo di partenza a 1,08 milioni di euro per 100 puntate (prima era 1,2), avanzano 40 serate e saranno pagate ciascuna un paio di decine di migliaia di euro, poi speciali, plastici e ricette per un extra da oltre 700.000. Totale: 1,8/1,9 milione. Sta al potere di Vespa, sempre più trasversale, incrementare le presenze e gonfiare l’incasso finale. Ha sdoganato Beppe Grillo, viene difeso con spirito protettivo dai democratici (insuperabili i comunicati di Michele Anzaldi), non trascura l'amicizia con l'ex Cavaliere.
A tenere banco, più che le vicissitudini di Bruno Vespa, è il giallo "Giovanni Floris". Il giornalista di "Ballarò" non era alla presentazione dei palinsesti ed è corteggiatissimo da Mediaset e da Sky, ma il programma resta confermato e allungato fino alla mezzanotte.
Per la Rai, Vespa vale quattro Floris. I cronisti, in versione scientifica, hanno cercato tracce di Floris nel salone colorato d'azzurro di Milano: niente. Soltanto una risposta lapidaria, corale: Ballarò ci sarà, Floris speriamo. Questa è la filosofia in viale Mazzini: Ballarò non vuol dire Floris, ma Porta a Porta è sinonimo di Vespa, e viceversa. Andrea Vianello (Rai3) ha rassicurato la platea: l'azienda non ha individuato l'erede di Floris. Non ancora. Ma significa che Floris può avere un erede, e l'ambizione fa proseliti a Rai3.