Bruno Barbieri: “Non mi manca una moglie, quelle vanno e vengono. Mi manca un figlio”
Ospite del salotto di Silvia Toffanin è stato il noto chef Bruno Barbieri che si è raccontato senza remore nella trasmissione pomeridiana di Canale 5. Dopo anni di permanenza in televisione, dove è diventato in poco tempo uno dei personaggi più amati, protagonista di diversi cooking show e anche di programmi che esulano strettamente dall'idea di cucina, lo chef non si è mai lasciato andare a qualche commento sulla vita privata come in questa intervista nel salotto di Mediaset.
Il percorso per diventare chef
Un uomo che è sempre stato tutt'uno con la sua professione, che non ha mai smesso di migliorarsi, di studiare, di trovare nuove combinazioni per non far regredire il suo lavoro ad un semplice mestiere, ma tramutandolo in una passione. Eppure questa determinazione è costata fatica e sacrifici allo chef romagnolo che, in questi anni di notorietà sul piccolo schermo partendo da Masterchef per poi arrivare a "4 hotel", non ha mai rivelato dettagli che facessero parte della sua vita privata, ma anzi che attingessero dal suo passato, raccontando volentieri della sua infanzia, del suo percorso per diventare uno degli chef più affermati del panorama culinario italiano ed internazionale. La gavetta sulle navi, gli studi all'alberghiero di nascosto dal padre, l'adolescenza trascorsa supportato dalla madre e dalla nonna.
La confessione sulla sua vita privata
Molti sono stati i gossip sul suo conto, su presunti flirt, ma non c'è mai stato nulla di confermato, c'era chi paventava Ed è proprio nel salotto di Silvia Toffanin che Bruno Barbieri si apre al pubblico. All'età di 57 anni confessa di avere dei rimpianti per non essersi costruito una famiglia, ma consapevole del fatto che non avrebbe potuto coniugare le esigenze familiari e la sua ambizione lavorativa:
Non mi manca una moglie, le mogli vanno e vengono, e alla fine ci può anche stare che uno non ce l’abbia, chi se ne frega. Quello che mi manca è un figlio. Mi conosco, non sarei mai riuscito a diventare Bruno Barbieri avendo una famiglia, perché una famiglia va seguita, una moglie va amata tutti i giorni, i figli vanno portati a messa la domenica, al doposcuola… Il mio lavoro non me lo avrebbe permesso e io non sarei mai stato capace di dire ‘ok, li affido a una tata bilingue’