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Botta e risposta tra Carlo Freccero e Bruno Vespa: “Comanda ancora lui”, il conduttore: “Ridicolo”

Audizione infuocata quella in Commissione di Vigilanza con Carlo Freccero che ha puntato il dito su Bruno Vespa: “Comanda ancora lui, ottiene di non avere controprommazione”. Risposta piccata di Bruno Vespa: “Andiamo in onda ad orari impossibili ed è una regola vecchia quella di non mettere informazione contro informazione. Non siamo ridicoli”. Le note positive di Carlo Freccero sono però il successo di “Povera Patria” e “Made in Sud”.
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È stata una audizione infuocata quella in commissione Vigilanza Rai. Carlo Freccero ha rivendicato il grande successo di Made in Sud, ma ha anche incassato critiche e punzecchiature tra presenti e non. Quando il direttore di Rai2 risponde alle critiche su "Povera Patria", accusato di essere un flop di ascolti, spiega che il programma dovrebbe andare in onda il mercoledì sera e non il venerdì perché "Porta a Porta non vuole controprogrammazione".

Le parole di Carlo Freccero

Sono parole destinate a far discutere quelle di Carlo Freccero, parole che del resto hanno già ricevuto replica dal diretto interessato.

Vespa ancora comanda in Rai e ottiene di non avere controprogrammazione: il coordinamento dei palinsesti vince e io ho dovuto inchinarmi. Finalmente l’ho detto, è uscito fuori… so che pagherò per questo.

La replica di Bruno Vespa

"Bruno Vespa comanda sui palinsesti della Rai? Non siamo ridicoli". È la risposta del giornalista conduttore di "Porta a Porta" che dà la colpa agli orari impossibili delle prime serate.

“Porta a porta” va in onda a ore impossibili, viene massacrata dai commenti alle partite di calcio che ci fanno partire al 4% e dal prolungarsi ormai stabile delle prime serate sulle altre reti. “Povera Patria” in un giorno diverso dal nostro? È la vecchissima regola di non sovrapporre informazione a informazione e un consumato uomo di televisione come lui la conosce perfettamente.

Gli ascolti di Popolo Sovrano e Povera Patria

La rivoluzione dei talk d'informazione portata da Carlo Freccero ha prodotto un duplice effetto. Da un lato, ha tagliato l'infotainment di "Nemo" e l'approfondimento di "Night Tabloid", dando spazio a due prodotti da una forma tutta nuova e dalle alterne fortune. "Popolo Sovrano", in particolare, non ha ancora dimostrato di fare presa sui telespettatori. Proprio lo share della trasmissione condotta da Alessandro Sortino è stata al centro di una polemica con il consigliere leghista Paolo Tiramani: "Vuole le dimissioni del sottoscritto? Le chieda. Dovrebbe chiamarsi Tirapugni, non Tiramani". Sono buone le fortune di "Povera Patria", che nonostante vada in onda al venerdì sera: apprezzato anche in Vigilanza, il programma sta innovando il modo di parlare di politica e attualità.

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