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Boston e il silenzio dei tg: edizioni straordinarie solo per il Conclave

Mentre le notizie sul web debordavano da ore, le tv generaliste italiane hanno timidamente approcciato i fatti di Boston. Vinceva Rai1 con Vespa con la registrazione pomeridiana; altrove il silenzio, tranne minimi accenni su La7 e Linea Notte su Ra3. Eppure gli italiani non dormivano ancora.
A cura di Andrea Parrella
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Esplosione alla maratona di Boston

E' inutile precisare quale tipo di tragedia si sia verificata ieri, a Boston, le immagini sono state visualizzate da tutto il mondo ed è stato, in termini comunicativi, un evento che ha reso l'idea della potenza del web e dei supporti multimediali che buona parte della popolazione porta nelle tasche e blablabla (tutte cose che ha precisato per l'ennesima volta Gianni Riotta: ne ha fatto un mestiere). Nessuna novità, ma è giusto precisarlo per chi non se ne fosse accorto. Ieri sera, oltre all'evento di per sé drammatico, qui in Italia si è verificata un'altra situazione spiacevole, che solo chi si trovava davanti alla televisione ha potuto provare: calma apparente.

Mentre il web ribolliva di informazioni d'ogni tipo e il mondo occidentale (quello che non dormiva per il fuso) si mobilitava per raccogliere informazioni nella maniera più precisa, le sette reti principali hanno fatto più o meno spalline, credendo che sui divani di casa stessero già tutti combattendo col sonno per poter sopportare una maratona di quella portata. Mi sono lanciato nell'inebriante esperienza di una carrellata zapping per capire chi davvero potesse dirmi qualcosa in più rispetto al mio Ipad e, non solo latitavano interessanti chiavi di lettura dell'evento, quanto più che altro, l'evento stesso era pressoché silenziato.

Primi timidi segnali sono arrivati da La7, ben un'ora dopo il fatto, durante le dissertazioni sulla presidenza della Repubblica negli studi di Piazzapulita, con Corrado Formigli. Dopo aver ceduto per qualche istante la linea al tg ed aver recepito la notizia, che non era poca roba, il conduttore interrompe l'edizione straordinaria dicendo: "Ovviamente non vogliamo sovrapporci ad un fatto così importante, dovessero esserci aggiornamenti importanti non esitate ad interromperci". E lasciargli la linea e basta, no? Si è invece preferito continuare, con una succulenta intervista ad Antonio Ingroia. Nel frattempo le altre reti calavano i propri assi: uber alles Rai1, con la registrazione pomeridiana di Bruno Vespa e del suo Porta a Porta (il Tg1 è capace di edizioni straordinarie solo, non è improprio dirlo, ogni morte di Papa, o al massimo l'elezione).

Neanche a pagarli approfondimenti su Rai2, Rete 4 e Canale 5 (Mimun forse stava twittando considerazioni pessimiste sul campionato bianco-celeste a fronte della sconfitta d'a Lazzzio) e Italia1. L'unico approdo possibile è stato Linea Notte su Rai3, per decenza anticipato, che ha provato a contattare penne italiane che pagano le tasse in America, e l'ha fatto con decenza. Ma in quel caso, la trasmissione sarebbe comunque andata in onda. C'era Rainews sì, c'era Sky Tg24, è vero, ma mia madre in procinto di guardare per la 35esima volta Il Diavolo Veste Prada non doveva sapere?

Inutile sarebbe, infine, lasciarsi condizionare dalla solita deriva anti-capitalista denotando l'inutilità a lamentarsi di disinformazione solo in casi come questo, quando ogni giorno ci si dimentica di informare su quanto accade, ad esempio, in Siria o altri fronti di guerra dove i morti ammontano a cifre ben più alte: questo non vuol dire che di Boston non si dovesse parlare; sarebbe un po' come affermare che anziché regolare e riformare i sindacati, li si dovrebbe eliminare. E. pensate, c'è chi dice entrambe le cose.

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