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“Boss in incognito” commuove la rete con la storia di Carmine Martire

La seconda puntata della seconda stagione conferma il successo del programma condotto da Costantino della Gherardesca. Tante lacrime, un po’ di ironia e qualche critica, ma il programma piace per le storie raccontate.
A cura di A. P.
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La seconda puntata di "Boss in incognito" non fa che confermare il successo della prima edizione e della prima puntata della seconda stagione del programma condotto da COstantino Della Gherardesca. Questa sera boss in incognito è stato Carmine Martire, amministratore delegato di Ceralitalia, un'azienda produttrice di barrette in cioccolato leader nel settore. Ha vestito i panni di Carmine, apprendista, spoglie grazie alle quali si è nascosto dalla sua vera identità ed ha controllato le possibile falle della sua azienda, passando una settimana con diversi dipendenti. Anche questa puntata, come le precedenti, è stata nel segno delle emozioni, dei sorrisi e della commozione da parte dei telespettatori. A non mancare è stata sicuramente una dose sostanziale di ironia: nella parte finale Carmine ha parlato più volte ai suoi dipendenti di contratti di diverso tipo e gli utenti di Twitter non si sono fatti scappare la possibilità di legare la puntata al Jobs Act del premier Renzi:

Come detto però, molti hanno riconosciuto al programma la capacità di saper commuovere e raccontare storie autentiche, di persone che lavorano con onestà e perseveranza, oltre che serietà:

C'è anche chi si è fatto venire qualche dubbio, in merito alla credibilità del programma e la possibilità, ad esempio, che dopo un anno di trasmissione qualcuno possa intuire si tratti di una farsa:

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