Barbara ascoltaci, un’altra Domenica Live è possibile
Un'altra "Domenica Live" è possibile. Ci credo davvero quando lo scrivo e ne ho avuto la prova ieri, prima dell'ennesima rissa tra presunti vip e giornalisti piegati al ‘gettone di presenza', quando di fronte a Barbara D'Urso si è seduto Roberto D'Agostino. In quattro anni di trasmissione, mi è sembrata l'intervista più coerente, meglio preparata e interessante nonostante la presenza di Barbarella. Anzi, come ha avuto modo di dire proprio il Dago, le sue sono "le vere interviste barbariche" e non solo per il gioco di parole. Avere di fronte l'antesignano del trash pop, creatore di tormentoni, personaggi e nicchie culturali con rubriche che hanno fatto la storia, dovrebbe illuminare la nostra Barbarella.
Fare interviste diverse, mirare meglio sui soggetti, cavalcare filoni di attualità e non i casi umani disperati e disperanti. Proprio D'Agostino, entrando in studio, era sgomento per l'ennesimo collegamento con Isabella Biagini: "Ma è davvero messa così male?". La D'Urso tergiversa, fa finta di niente ma proprio a quel punto le andava forse detto: "Se è così messa male, allora perché la intervisti?" Perché questo programma cade, ogni settimana, deliberatamente sempre più in basso? Il problema non è Barbara D'Urso ma il messaggio che vuole per forza veicolare di sé e della sua trasmissione. Il ‘divismo' di oggi non è quello di una volta per citare ancora D'Agostino, un faro nel deserto ieri, che riconosce un deficit culturale incolmabile tra i personaggi leggeri di oggi a quelli del passato. E allora perché tutto questo spazio?
Concedere ogni settimana il blocco più ampio del programma alle baruffe dei "figli di", un teatrino in cui la sufficienza, l'arroganza e la capacità grossolana di argomentare la qualsiasi di Francesca De André, esaspera e annichilisce. No, il problema non è Barbara D'Urso, ripeto, ma l'idea che ha di format di successo. Il punto toccato ieri dovrebbe invitare i suoi autori (e soprattutto il suo editore) a riflettere. Un'altra "Domenica Live" partendo da personaggi leggeri, ma preparati e consapevoli, è possibile. Per farlo, bisogna tagliare i perfetti sconosciuti che hanno portato questo contenitore alla deriva.