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Azouz Marzouk a Linea Gialla: “Olindo e Rosa non sono colpevoli”

Queste le parole di Azouz Marzouk, padre di Youssef e compagno di Raffaella Castagna vittime nella strage di Erba dell’11 Dicembre 2006, che staserà si confesserà ai microfoni di “Linea Gialla”.
A cura di Fabio Giuffrida
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Puntata ad altissima tensione quella di Linea Gialla, stasera in onda su La7. Tra i gialli irrisolti di cui si occuperà il giornalista Salvo Sottile spicca quello della strage di Erba dell'11 Dicembre 2006. A parlare è proprio il compagno di Raffaella Castagna e padre di Youssef, Azouz Marzouk, il quale ha deciso di confessarsi ai microfoni di Linea Gialla. Come tutti ricorderanno, infatti, nel 2011 è arrivata la decisione della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza all'ergastolo per i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, considerati i responsabili della strage. Queste, invece, le parole che Marzouk ha rilasciato all'inviato del programma di La7:

Credo che [Olindo Romano e Rosa Bazzi, ndr] potrebbero aver confessato solo per la paura di essere allontanati l'uno dall'altra. Se potessi parlare a Olindo e Rosa gli direi: "Perché avete confessato? Era la verità o no?". Io sono convinto che non sia la verità. Poveri sciocchi. Se veramente non sono stati loro a compiere questa strage sono stati degli sciocchi a essersi fatti prendere in giro da uno Stato che ha cercato di giocare sui loro punti deboli, la paura di essere allontanati.

E' convinto che non siano stati loro ad uccidere suo figlio:

Il rapporto con Olindo e Rosa era come tutti i vicini, non ci piacevamo. Abbiamo litigato anche violentemente ma questo secondo me non porta ad ammazzare un bambino […] L'indagine non è stata fatta fino in fondo, c'è qualcosa che non torna, il fatto che siano stati messi nel cassetto i verbali di Chencoum. Lui infatti riconosce nel signor Pietro Castagna la persona che ha visto la sera del delitto e che ha visto 5 o 6 giorni prima insieme ad un'altra persona che indicava le scale del mio condominio e diceva "Quando sali da quelle scale, poi…"

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