Arrestato José Luis Moreno, il ventriloquo di Rockfeller è accusato di frode e riciclaggio di denaro
Si chiama José Luis Moreno, ma forse voi lo ricorderete per essere stato "il papà di Rockfeller". Il ventriloquo, grande protagonista della televisione italiana degli anni Ottanta, è stato arrestato dalla Guardia civil, nella sua Madrid, con l'accusa di associazione a delinquere, frode, riciclaggio di denaro e sottrazione di beni. L'operazione, ribattezzata "Titella" (Marionetta), ha portato agli arresti una cinquantina di persone.
Perché è stato arrestato
José Luis Moreno era protagonista di una rete internazionale nella quale Moreno, insieme ai suoi soci, si sarebbe appropriato di fondi bancari e privati dirottando tutto a società strumentali, al fine di evitare che gli istituti di credito potessero reclamarli. Una truffa complessiva del valore di 50 milioni di euro. L'imprenditore, insieme ai suoi soci, avrebbe creato più di 700 società con le quali si sarebbero appropriati dei soldi. Quando il denaro veniva deviato attraverso le reti aziendali, i clienti non potevano più recuperarlo. Agli arresti anche dirigenti e dipendenti delle banche e c'è il sospetto che dietro si celi qualcosa di più grande: riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga.
I precedenti di José Luis Moreno
Non è la prima volta che José Luis Moreno si ritrova in situazioni diverse da quelle dell'ambito prettamente legato allo spettacolo. Già nel 2015, nel corso della sua attività di produttore televisivo, aveva contratto un debito di 6 milioni e mezzo di euro nei confronti di vari professionalità dello spettacolo. L'attrice Yolanda Ramos lo aveva pubblicamente accusato di ritardi nei pagamenti e sarebbe debitore anche nei confronti dell'Agenzia delle Entrate per circa tre milioni di euro. Nel 1999 prese in affitto il Teatro Calderón, una cornice del teatro causò la morte di una donna. Nel 2007, la sua residenza fu attaccata da una banda di kosovari albanesi e il produttore fu ricoverato in seguito alle ferite riportate. Un attacco ripetuto anche nel 2016. Una vita borderline per quello che è sempre sembrato un innocuo ventriloquo.