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Antonella Clerici: “Sono una conduttrice, mai farò l’opinionista in un programma altrui”

Antonella Clerici si considera una conduttrice di serie A e avverte: “Non retrocederò in serie C partecipando come opinionista o ospite nel programma di un altro”.
A cura di Stefania Rocco
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Antonella Clerici promette che non parteciperà mai a una trasmissione tv di cui non le sia stato affidato il ruolo di conduttrice. Intervistata da Vanity Fair, fa il punto sulla sua carriera, sui successi collezionati negli anni e sull’intenzione di continuare a fare televisione nel ruolo di protagonista, com’è sempre stato:

Dopo anni in serie A non retrocederò in C. Nel senso che non mi vedrete mai come ospite o come opinionista: continuerò a fare la conduttrice, magari in seconda serata, fino a quando non deciderò di ritirarmi e di dedicarmi alla vita vera. Penso ad attività normalissime, come viaggiare, e stare più tempo possibile con Maelle. Già adesso, pur lavorando molto, passiamo tutte le sere insieme e in estate stacco la spina per farmi tre mesi di vacanza con lei.

L’unico amore è Maelle: “È lei ciò che conta di più”

Antonella non rilascia alcuna dichiarazione a proposito della presunta relazione con Adolfo Panfili, l’uomo che l’avrebbe spinta a mettere la parola fine alla storia d’amore con Eddy Martens. Il suo cuore è votato completamente alla piccola Maelle, unica figlia della conduttrice:

Da quando sono mamma, nella mia vita ciò che conta di più è Maelle. E da madre “avanti negli anni” quale sono, la mia principale ambizione è avere la possibilità di vederla strutturata e solida. Di trasmetterle i valori veri della vita: la riconoscenza, la gratitudine, l’impegno, l’importanza di non bruciare le tappe e di studiare. Per i giovani oggi è tutto dovuto, invece per avere successo nella vita servono costanza, determinazione, spirito di sacrificio.

La Clerici e i social: “Servono ai signor “nessuno” per arrivare ai vip”

Infine la Clerici dice la sua sui social network, che ammette di utilizzare con una certa parsimonia:

Ci vuole intelligenza: i social sono utili per parlare del proprio lavoro, per raccontare qualcosa di sé e per esprimere la propria opinione, ma non devono condizionare la nostra vita professionale e personale. Il signor “Nessuno” oggi può parlare con il personaggio famoso che in passato sarebbe stato inarrivabile e può fare polemica per il gusto di esserci e di farsi notare. Ecco, io credo che all’arroganza gratuita non bisogna rispondere". Se viene attaccata sul network, non risponde e blocca l'utente: "Penso che i bambini dovrebbero avere profili privati e controllati dai genitori. Ricordiamoci che sui social ci sono tutti: persone colte e gentili, ma anche ignoranti e pazzi. In particolare mi fa paura Facebook. A volte mi imbatto in foto di ragazzine di 14 anni così provocanti che, se fossero figlie mie, le obbligherei a chiudere il loro profilo. Gli adolescenti non si rendono conto dei pericoli: è compito di mamma e papà vigilare sulla loro sicurezza in Rete.

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