Antonella Clerici, la prova del cuoco e il pateticometro
La prova del cuoco. Antonella Clerici assiste, insieme ad un esperto che lei chiama Franco, alla preparazione di una sorta di pasticcio o polpettone ad accompagnare un ricco piatto di gnocchi. Il collaboratore, che anche noi chiameremo Franco per comodità, oltre che alla ricetta, prova ad aggiungere qualche nota interessante, qualche riferimento sulle origini dei prodotti, quelle culturali, e sul processo di creazione. La Clerici si disinteressa senza pietà.
FRANCO – Sai che questo prodotto veniva usato tradizionalmente durante periodi di carestia…. ?
ANTONELLA (interrompendo) – Ma ci mettete il parmigano lì?
FRANCO (attaccandosi al treno tematico del parmigiano) – Ci vogliono almeno mille litri di latte per fare del buon parmigiano, pensa che..
ANTONELLA (sempre interrompendolo in corrispondenza della parole mille) – uh guarda che bello, sembra un polpettone!
Indipendentemente dai tempi televisivi, è proprio palese che l'attenzione di questa Cenerentola della Rai sia indirizzata a senso unico verso uno scopo utilitarista del mezzo, assolutamente inconsapevole che quel mezzo viva di due dimensioni differenti, la durata e lo spessore: lei ne prende in considerazione solo una, che non è lo spessore. Allo stacco pubblicitario, giusto per evitare la monotonia, passa la reclame del suo "E' stato solo un flirt" che sta affrontando la lotta d'ascolti del sabato sera con Amici. E la percezione, lo scorso sabato, è stata proprio la medesima, quella che si ritrova ad ogni apparizione della Clerici sul piccolo schermo, cioè di chi assolve al dovere di presenziare a due ore di turno senza dar peso a ciò che dice e ciò che fa, perché tanto nessuno ascolta veramente, ma guarda solo. Ci si distrae a guardare cibo quando si è vicini al pranzo, ci si perdeva nell'assurda fiera di bambini in smoking e bimbe in abiti da sera; ora davanti a due che, dopo trenta, quarant'anni, vanno alla ricerca di un partner di giovinezza. Importante segnalare sottovoce, agli autori, che il momento televisivo del ritrovo tra i due è un po' imbarazzante, in quanto se dalla DeFilippi solitamente si abbracciano e piangono, qui quasi non si riconoscono, oppure sono sposati, e si appigliano ai convenevoli per riempire i tempi.
REDIVIVO – Come sta tuo marito? Tutto bene la cataratta?
REDIVIVA – Ah sì grazie, e invece quei tuoi problemi intestinali?
REDIVIVO – Tiriamo a campare. Mi è dispiaciuto non vederti più..
REDIVIVA – Anche a me!
Lacrime col contagocce, lo si deve dire. e non è un buon segno.
Antonella Clerici sta lì, con l'unico imperativo di dover arrivare alla fine. Se le dessero un "pateticometro" quello suonerebbe molto spesso durante le dirette. Magari, se lo avesse in dotazione, ci risparmierebbe qualcosa. Oppure è probabile che la vedremmo lamentarsi dell'aggeggio rotto che si ritrova tra le mani. Considerazione finale: e se La prova del cuoco si impegnasse seriamente nella trasmissione al pubblico di un sistema di alimentazione diverso da quello (palesemente fuori luogo) che ci ritroviamo? Se fungesse da megafono per quelle piccole realtà produttive che tentano di svincolarsi dal sistema non sostenibile della grossa distribuzione? Antonella è una primadonna della rete, potrebbe permettersi di parlare di qualunque cosa, sicura dello zoccolo duro di seguito che si ritrova. Potrebbe avere un valore educativo non indifferente: è sulla questione produttiva ed energetica che si determina il nostro avvenire, non sulla preparazione delle scaloppine.