Annozero decima puntata: Orgoglio e pregiudizio, i video
Annozero è giunta alla sua decima puntata dal titolo "Orgoglio e pregiudizio".
Michele Santoro si è destreggiato in argomenti abbastanza spinosi e pericolosi, si è occupato di commentare la sentenza che vede Marcello Dell'Utri condannato in appello per i suoi rapporti con la mafia. E da questa sentenza emergono molti interrogativi. Come mai il Presidente del Consiglio Berlusconi non abbia ancora preso le distanze da lui e il dibattito poi si estende ai rapporti tra la mafia e la politica e si pone l'accento sul fatto che spesso in questi giochi di potere economico e politico le vere vittime sono coloro che non c'entrano nulla, come gli uomini di scorta delle stragi di mafia.
In studio ci sono numerosi ospiti: il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana, il vicedirettore di Libero Franco Bechis, l’editorialista del Corriere della Sera Pierluigi Battista e l’inviato dell’Espresso Lirio Abbate, c'è anche Massimo Ciancimino che ha anche pianto in alcuni passaggi della trasmissione. In collegamento da Milano Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D’Amelio.
Michele Santoro apre la puntata di Annozero accennando alle imposizioni subite da Saviano e Fazio e alla telefonata di Berlusconi a Floris e dice: “Spero non si dica ancora in giro che io amo fare la vittima, perchè avete sentito cos’hanno dichiarato Saviano e Fazio? Che non accetteranno l’imposizione di una rettifica all’interno del loro programma e avete sentito la telefonata del presidente del consiglio a Ballarò, bene, comunque giudichiamo questi episodi, è evidente che ci sono dei problemi per chi intende raccontare la realtà”.
Poi introducendo l’argomento della puntata dice: “Le vere vittime sono altre, quelle che non dobbiamo dimenticare, come Claudio Traina, agente di scorta di Borsellino … quando si cercherà di limitare il diritto di cronaca, si darà come l’impressione di voler stendere un velo di silenzio sulle stragi Se vogliamo costruire un’Italia diversa, dobbiamo metterci le stragi alle spalle, io dico che possiamo farlo se scopriamo la verità, anche se semplicemente cancelliamo il sospetto che la politica possa usare il suo potere per allontanare la verità”.
Massimo Ciancimino, figlio del politico mafioso Vito Ciancimino, ora è un testimone di giustizia e le sue dichiarazioni fanno molta luce sulla stagione stragista condotta da Cosa Nostra tra il 1992 e il 1993 ma spesso, i suoi oppositori, dichiarano l'inattendibilità di queste dichiarazioni.
Durante la puntata vanno in onda anche le testimonianze di alcuni pentiti ad Annozero come Francesco Di Carlo e Gaspare Mutolo, che raccontano di quando nel primi degli anni Novanta, la mafia aveva programmato il sequestro dell’allora imprenditore Silvio Berlusconi. Però dopo 15 giorni, mentre i mafiosi siciliani erano già a Milano per attuare il sequestro, arriva una telefonata dai grandi Capi di Cosa Nostra, in cui si dava un contrordine, nessun sequestro per Silvio Berlusconi; appare evidente che Berlusconi aveva ottenuto protezione dalla mafia e si parla poi del famoso stalliere di Arcore che in realtà era un mafioso latitante.
L'intervento di Travaglio è uno dei momenti più attesi della trasmissione: Travaglio parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia.
Travaglio dice: "Dell’Utri fino al ’92, dice Travaglio, iniettava il virus a Berlusconi e poi gli offriva l’antidoto. Si offrivano voti a Forza Italia, se su una rete di Berlusconi si sarebbe attaccata l’antimafia, l’antimafia fu attacata su Italia 1, Canale 5 e Rete 4, insomma a reti unificate".
Altro momento esilarante è quello di fine puntata con le vignette di Vauro ad Annozero. Il vignettista si scaglia contro il Papa, Berlusconi, Rutelli, la Carfagna e tanti altri personaggi per una par condicio perfetta.