Anna Falchi, crolla il mito degli slip sfilati davanti a Daniele Luttazzi: “Non rimasi nuda, era una gag”

Quando parliamo di Anna Falchi ci riferiamo senza dubbio ad uno dei volti femminili più noti d'Italia tra anni '90 e la prima parte del decennio successivo. L'attrice, che ha regnato sovrana sulle copertine delle riviste rosa per molti anni, anche grazie a relazioni con volti importanti del mondo dello sport e dello spettacolo, come Max Biaggi e Fiorello, è nota al grande pubblico anche per un siparietto televisivo del 2001, quando era ospite di Daniele Luttazzi nel programma "Satyricon". In quell'occasione la Falchi si esibì nel gesto di togliersi gli slip per darli al conduttore, momento certamente rimasto negli annali della tv pubblica, soprattutto per le polemiche suscitate.
Il mistero degli slip scomparsi
A distanza di più di 15 anni è tornata a parlare di quel momento in occasione dell'intervista con Peter Gomez nel programma tv "La Confessione", in onda su Nove Tv. La prima domanda del giornalista è relativa a una curiosità, ovvero se in quell'occasione la Falchi rimase davvero nuda, cosa che smentisce categoricamente: "Non rimasi nuda, non è proprio mia abitudine. Era proprio una gag preparata a dovere". Per i cultori del genere c'è però un ulteriore dettaglio, ovvero che fine abbiano fatto quella mutandina:
"Quegli slip sono stati sequestrati da un feticista di cui so anche il nome, che non dirò nemmeno sotto tortura".
Le polemiche su "Satyricon"
Al di là dell'elemento pruriginoso, va detto che quello di Anna Falchi che si sfila le mutandine fu un momento televisivo capace di andare ben oltre la semplice dimensione della sensualità. Molte furono, al tempo, le polemiche sollevate dalla messa in onda di quella gag su una rete del servizio pubblico televisivo. Polemiche che, unite all'intervista a Marco Travaglio, con cui il giornalista rese note le sue durissime posizioni su Silvio Berlusconi, diedero il La alla chiusura del programma e alla cacciata dalla Rai di Luttazzi, nell'ambito di quello che è passato alla storia come editto bulgaro.