Amici Speciali, il monologo integrale di Irama per George Floyd: “Chi decide chi deve respirare?”
Durante la puntata finale di Amici Speciali, nell'ultima manche che Irama e Michele Bravi si sono giocati prima di scoprire chi sarebbe stato il vincitore, l'ex campione del talent show di Maria De Filippi si è esibito in un toccante monologo dedicato a Goerge Floyd, la cui frase "I can't breathe" è risuonata come un simbolo di immensa violenza immotivata. In un momento in cui l'America intera, e non solo, si mobilita contro il razzismo, Irama ha voluto condividere questo toccante pensiero, scritto di suo pugno, con il pubblico di Canale 5. Qui il testo integrale:
Non riesco a respirare, non me ne sono mai accorto, è assurdo respirare non ci pensi mai, non ce ne accorgiamo nemmeno mentre lo facciamo, certo, ora che te l'ho detto ci fai caso, è quasi scomodo pensaci! Non è più così naturale, te lo devi ricordare.
Come quando sei nel letto, con lei, e inizi a fare l'amore, il respiro affannato di due amanti che si stringono l'uno nell'altro come polmoni, certo è automatico, dovessi anche pensare a respirare mentre stai facendo l'amore sarebbe un casino, che figata! Che figata il respiro, in un bosco, anche le piante respirano, o il mare. Quando sei davanti al mare, il respiro del mare…ma che cazzo di polmoni deve avere il mare per respirare così forte.
Però lo capisco, anche io, io, io sono un cantante io il respiro lo rubo, in quel momento ne ho più bisogno io di te, anzi tu, tu mi rubi il respiro. Come credi che riesca a prendere quella nota così in alto, senza fiato? No, a te a cosa serve in quel momento, anche tu respiri, ma lo sai perché respiri? Cosa respiri a fare? Perché qualcuno ti ha dato la possibilità di respirare togliendola ad un altro, ma spiegami chi cazzo decide chi deve respirare e chi non deve.
Ma sai per cosa respiri? Lo sai che non basta respirare per essere uomini eh! Io il mio respiro lo spunto in faccia a chi mi dice che non posso respirare, io non sono come te, io non sono un vigliacco, io non nascondo il mio inutile respiro dietro uno stupido telefono. Io non gli schiaccio la testa sull'asfalto a come lo chiamate, come un negro, mentre sua madre lo sta cercando piangendo, mentre urla il suo nome a perdifiato, mentre lui ruba il suo ultimo respiro per dire: "Mamma"
Io non sono un negro come lui, ma respiro come lui, adesso io piango con lui, adesso io sono lui, adesso non uccidermi.
Qui, il video del monologo di Irama.