Amanda Lear e la gaffe con Serena Rossi: “Il mio segreto di bellezza è affiancare una brutta”
La solita, impareggiabile Amanda Lear. La cantante francese è stata ospite di Canzone Segreta, lo show del venerdì sera di Rai1 condotto da Serena Rossi, dopo una lunga assenza dall'Italia ed è arrivata subito una gaffe. Doveva tornarci lo scorso anno, a Sanremo 2020, ma lei stessa aveva rifiutato la partecipazione per "questione di soldi", come aveva spiegato pubblicamente. Ritorna a poco più di un anno di distanza, ospite del programma di Rai1 e dimostra di non aver perso affatto il suo smalto, coinvolgendo la conduttrice in un momento a dir poco imbarazzante.
Serena Rossi in evidente imbarazzo
L'artista si è prestata al gioco del programma scherzando con Serena Rossi e mostrando il suo approccio scanzonato nei confronti di qualsiasi genere di formalità. "Chi ti aspetti di vedere sul palco?", le chiede la presentatrice: "Di solito fanno venire tutta la gente che non volevi più vedere nella tua vita". E ancora, ai complimenti per la bellezza, Amanda Lear commenta: "Il mio segreto di bellezza è mettermi accanto a una brutta" scatenando così l'imbarazzo di Serena Rossi e poi un'inevitabile ironia. Prima di abbandonarsi all'omaggio per lei preparato, interagisce con il pubblico in studio e anche qui dimostra di essere completamente allergica ad ogni tipo di cerimonia. "Cosa ti aspetti?", le chiede qualcuno e lei risponde all'istante: "Un panino sarebbe perfetto".
Francesco Monte, Mario Ermito e Sergio Muniz
Arriva quindi il momento clou del programma, quando Amanda Lear si siede per assistere a quella che somiglia più che altro a una celebrazione e non al format del programma. Sul palco ci sono Francesco Monte, Mario Ermito e Sergio Muniz che eseguono i due più grandi successi della cantante, Cocktail d'amore e Tomorrow. Manco a dirlo, Amanda Lear non sa minimamente chi siano i tre sul palco pronti a celebrarla, ma sta comunque al gioco e raccoglie il videomessaggio che le ha inviato lo stilista francese Jean Paul Gaultier.
