video suggerito
video suggerito

Alfonso Signorini: “Il mio angelo custode mi parla, ho visto lo spirito di un defunto”

Alfonso Signorini ha sempre avuto un rapporto speciale e intimo con la fede. In un’intervista nel lontano 2015 il conduttore ha raccontato il momento della morte della madre e il giorno in cui ha scoperto di essere malato di leucemia. Infine, ha svelato di avvertire la presenza del suo angelo custode e di aver visto lo spirito di un ragazzo morto in un incidente.
A cura di Daniela Seclì
73 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Alfonso Signorini ha un rapporto speciale con la fede. In particolare, il giornalista ha una grande devozione nei confronti di Padre Pio e Natuzza Evolo. Su di loro ha detto, in una datata intervista risalente al 2015:

"Padre Pio è una presenza familiare, perché mamma era molto devota e per noi era una presenza quotidiana. Natuzza ho avuto la fortuna di conoscerla in un momento molto delicato della mia vita. Questa donna era una contadina che parlava dialetto stretto ma con occhi neri e profondi da annegarci dentro. Quando sono andato da lei, mi ha detto di sedermi e senza che io parlassi, mi ha detto esattamente quale era la mia preoccupazione. Una cosa che non avevo rivelato nemmeno a mia madre".

Ha parlato, poi, della sua malattia. Alfonso Signorini, infatti, si è ammalato di leucemia.

"A volte la sofferenza è gioia, io ho ringraziato la mia malattia. Mi sono ammalato ed è stato come un incidente frontale contro un tir. Ricordo che era l'ultima puntata di Kalispera, c'era ospite Sabrina Ferilli…parlava e parlava e io mi sentivo male. Subito dopo la puntata mi sono fatto portare in ospedale e mi hanno detto che avevo una malattia grave. Dovevo fare i conti con la morte. Avevo mia madre che stava morendo e non volevo parlarle della mia sofferenza, avevo mia sorella ma avrebbe parlato con mia madre. Avevo accanto il mio compagno e un'amica. Mi sono chiesto: cosa faccio della mia vita? La fede è un dono di Dio, o ce l'hai o non ce l'hai. Io ce l'avevo prima della malattia. Se in quel momento non avessi sentito la carezzza di Dio non so dove sarei adesso".

Quindi ha spiegato di aver sentito la presenza di Dio:

"Avevo due scelte, o il trapianto di midollo e non potevo farlo o la chemioterapia. Ho sentito fisicamente un abbraccio mentre ero solo nel mio lettino. Quell'abbraccio mi ha trasmesso un'energia che non avevo. Dopo 2 settimane di terapie i parametri si sono riassestati. Sono passati anche i 3 anni della recidiva ma faccio ancora i controlli. Prima sprecavo tempo con persone di cui non mi importava niente. Dopo la malattia, ho tagliato i rami secchi e ora sto benissimo".

Alfonso Signorini: "Una voce mi ha fatto capire che mia madre stava morendo"

Ha raccontato, poi, il momento della morte della madre:

"Vado a trovare la mamma e le dico ‘mamma ti trovo bene oggi'. Torno al giornale e sento una voce che mi dice ‘torna subito da lei'. Era strano, perché l'avevo appena vista e stava bene, ecco perché credo nell'angelo custode. Arrivo in ospedale, mia madre mi ha salutato e se n'è andata".

Ha svelato di avvertire la presenza del suo angelo custode e che a volte, gli dà dei messaggi da dare ad altre persone.

"L'angelo custode esiste, lo sento tutti i giorni, fa parte della grazia di Dio, io ci parlo. Io sento le sue indicazioni, mi illumina e a volte ho anche sconvolto qualcuno. Delle volte mi sono trovato a dover dare dei messaggi a delle persone".

Il giornalista sostiene di aver visto un ragazzo di 15 anni che era morto in un incidente:

"Ci sono stati tanti testimoni che mi conoscono. Stavamo in un ristorante in Campania, eravamo in una compagnia di 15 – 20 persone e alcune non le conoscevo. Una voce mi ha detto di guardare davanti a me, così ho visto un ragazzo di 15 anni che abbracciava la cuoca. Ho chiesto agli altri commensali: ‘Ma qui c'è stato un incidente tragico o c'è stato qualcuno che ha perso un ragazzo giovane?'. Mi hanno detto che il figlio della proprietaria e cuoca del ristorante, era morto in un incidente. Era stato investito mentre era in bicicletta all'età di 15 anni. Sono andato da quella cuoca ad abbracciarla, gliel'ho descritto e si è messa a piangere e ogni Natale e Capodanno ci facciamo gli auguri e mi manda i pomodori. Quando senti queste cose, hai il dovere di trasmetterle".

Infine, ha parlato della sua omosessualità:

"Da cattolico praticante ho vissuto la mia omosessualità come una colpa.  Reprimevo e nascondevo il desiderio verso l'altro sesso e quando lo soddisfacevo mi disperavo e chiedevo a Dio di liberarmi da tutto ciò. Feci amicizia con il cardinal Martini e con una lettera ho sentito la sua accoglienza. Dio non giudica"

73 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views