Alex Schwazer è il nuovo capro espiatorio: il dramma si consuma in tv
Tutti si improvvisano moralisti, tutti gli italiani sono intransigenti, responsabili e moralisti. Nessuno potrebbe mai accettare un simile errore, soprattutto nello sport barare non è giustificabile e l'opinione pubblica dunque non può che condannare Alex Schwazer. Cosa ci ha fatto di personale, non si sa, eppure anche i media si scagliano contro di lui, gli dedicano per giorni le copertine dei giornali come fosse il "caso del secolo" (qui la conferenza stampa) o come se fosse un kamikaze o avesse fatto del male a qualcuno. Ha fatto del male a se stesso, così si è affossato da solo, cancellando con un colpo di spugna tutti gli anni di lacrime, sangue, fatiche e rinunce, gli anni d'oro dei suoi allenamenti e delle sue vittorie. Eppure per i più maliziosi Schwazer è utile a distogliere l'attenzione degli italiani dai fatti più gravi, quelli che stanno mettendo in ginocchio il Paese: l'informazione continua a veicolare tramite la tv che è stata capace di trasformare un ordinario fatto di cronaca in un vero e proprio dramma.
Un'intervista-confessionale a Schwazer è andata in onda al Tg1, una confessione con tanto di lacrime e momenti di agonia, la giornalista sembrava più un prete che un'inviata. E mentre il dolore di Alex si consumava, le Olimpiadi andavano avanti tra tante sconfitte e qualche vittoria, ma tutti i giornali si ostinavano a parlare di questo giovane ragazzo, apparentemente pulito e sano ma che aveva nascosto un simile misfatto: si era recato in Turchia per acquistare una sostanza dopante da consumare prima delle Olimpiadi. Lui dice che a Londra non ci sarebbe mai andato, non se la sarebbe sentito, eppure solo grazie al test si è scoperto: lo avrebbe ugualmente confessato se i medici non lo avessero sottoposto ad un controllo? Lui risponde che avrebbe potuto evitarlo ma non ha voluto intenzionalmente, ergo non ne poteva più, ed essere scoperto è stata per lui una liberazione. Parole che servono a riflettere: una pressione sociale e mediatica impressionante.
Gli atleti vivono con il pallino di "piacere" e di "non deludere" in primo luogo i sostenitori ma anche l'opinione pubblica, senza dimenticare la pressione degli sponsor e dei media. Lui era (anzi è) il fidanzato di Carolina Kostner, pattinatrice artistica su ghiaccio, che ha dichiarato di non approvare il suo comportamento, essendo all'oscuro di tutto ma continuando ovviamente ad amarlo così da stargli accanto soprattutto in questi terribili momenti. L'altra pressione dunque era legata al mondo del gossip, alla sua vita privata e alle ripercussioni che avrebbe potuto avere. Questo non è lo sport che noi vogliamo, dobbiamo riflettere e dare più importanza alla sana competizione che allo spettacolo e alle "pretese" dei media (qui lo speciale sulle Olimpiadi).