Alessandro Di Pietro ha avuto un malore, la Rai lo avrebbe licenziato
Ha avuto un malore ed è stato ricoverato d'urgenza in una clinica romana Alessandro Di Pietro, il conduttore di "Occhio alla spesa". Sembra si tratti un problema cardiaco sopraggiunto proprio mentre il conduttore era in Rai; è stato subito sottoposto alle cure mediche necessarie e per ora le sue condizioni cliniche sono stazionare. Secondo quanto riporta "Panorama" , Di Pietro sarebbe stato licenziato dalla Rai, con una lettera di risoluzione di contratto a effetto immediato ricevuta ieri sera. Lo spazio mattutino dedicato al suo programma a "Unomattina" oggi non è andato in onda, a quanto pare il provvedimento è stato subito messo in pratica. Una decisione presa dalla Rai dopo la condanna per pubblicità occulta e la multa alla Rai del febbraio scorso, e relative a tre puntate della trasmissione dove Di Pietro enfatizzava le proprietà di una marca di pasta per diabetici.
Update ore 14.24 – Raggiunto al telefono da Adnkronos il conduttore televisivo ha confermato la notizia, replicando brevemente:
Ho avuto un malore questa notte. Sono ricoverato. Ora devo attaccare.
Intanto non è stata data notizia del suo malore, né del licenziamento dal Tg1 delle 13.30.
Update ore 18.oo – Sul sito Adnkronos, apprendiamo che il legale di Di Pietro, Adriano Izzo, annuncia una battaglia serrata:
In relazione alle notizie apparse sulla stampa e in rete circa l'allontanamento del conduttore dal programma ‘Occhio alla spesa' voluto dalla Rai, comunica che ha avuto mandato dal dottor Di Pietro di impugnare nelle sedi competenti il provvedimento Rai in quanto del tutto illegittimo ed arbitrario oltre che basato su pretesi indizi del tutto inconsistenti se non addirittura falsi. Ovviamente, oltre ad impugnare l'illegittimo provvedimento, il dottor Di Pietro avanzerà domanda di un forte risarcimento danni sia patrimoniale che non patrimoniale anche per il grave danno di immagine a lui arrecato
Alessandro Di Pietro respinge ogni accusa di aver percepito denaro per fare pubblicità occulta nel corso delle tre puntata imputate. Il legale rappresentante ha già provvveduto a presentare alla Procura della Repubblica di Roma 7 querele nei confronti dei direttori responsabili e degli articolisti di sette testate online che hanno scritto articoli infamanti ai suoi danni.