Alessandro Di Battista: “Sarei in grado di fare il Presidente del Consiglio”
Alessandro Di Battista, di certo protagonista politico della settimana per il suo litigio "in diretta" con il capogruppo alla camera del Pd Speranza, è stato ospite di Daria Bignardi a "le Invasioni Barbariche", aprendo definitivamente agli spazi televisivi perché, come detto proprio in trasmissione "Ho cambiato un po' idea sulla tv, c'è tanta disinformazione ma il suo programma mi piace. Ho visto l'intervista di Brunetta ed era intollerabile che venisse lui e non io". L'intervista si è chiaramente orientato, da parte della Bignardi, a comprendere che tipo di persona fosse il parlamentare del Movimento 5 Stelle, che al momento pare essere stato designato come astro nascente della politica italiana, se questo termine si può usare. Di Battista non non si pente di quanto fatto negli ultimi giorni, anzi "Mi voglio molto bene perché sto facendo il mio dovere, stiamo facendo il nostro dovere" dice. Poi un accenno a quanto Grillo ha loro detto nell'incontro di ieri, dopo questa settimana complicata:
Oggi Beppe ha fatto un po' il comico, sapeva che doveva sdrammatizzare un po' la situazione. Anche io mi sono lasciato andare ad esternazioni forti, di cui vado fiero. Speranza è un po' il Gasparri dei poveri, è nata nel partito, non ha indipendenza al ragionamento. Che sia d'accordo o meno con l'idea del Pd, tu nella vita vuoi auto castrarti.
La fede politica di Di Battista, come noto è sempre stata orientata a sinistra, cosa che nemmeno lui ha nascosto: "Ho sempre votato a sinistra, ma non sono mai stato convinto. Ho votato Bonino, Bertinotti, ho votato il Pd e poi mi sono disintossicato" . Non lesina i toni duri, o meglio non si dimostra morbido su nulla, specie sui colleghi parlamentari, per quanto ammette onestamente che esistono soggetti degli altri partiti che stima professionalmente, ma non per il coraggio: "Cuperlo per me è una brava persona, ma o tira fuori il coraggio, o tira fuori l'onestà, oppure chi non denuncia è colluso. Stimo molte persone in parlamento, i pezzi grossi della destra sono più preparati di quelli della sinistra. Abbiamo esagerato un po' i toni, noi del Cinquestelle siamo sempre sotto pressione". Ma l'errore lo commette anche il Movimento 5 Stelle, e questa settimana, nei toni, degli errori ci sono stati e Di battista lo ammette in maniera molto onesta:
Se sbaglia qualcuno non sbaglia lui, sbaglia il gruppo del Cinquestelle. Il problema è che a volte hai una rabbia enorme perché lì dentro vedi i diritti violati delle future generazioni. Su queste cose bisogna chiedere scusa, perché se uno sbaglia deve ammettere l'errore e diventa più forte.
E il suo parere su Renzi? Di Battista associa il segretario Pd a Berlusconi chiamandolo ugualmente condannato: "Non sono così banale come Renzi, a parte che è condannato in primo grado. E' una persona che non mi convince, ha un faccione falso, credo negli occhi delle persone. Se dovessi diventare presidente del Consiglio? Credo che insieme al mio gruppo sarei in grado". Aggiungendo inoltre il suo parere su Grillo e Casaleggio, persone che non hanno mai interferito con la sua autonomia: "Grillo e Casaleggio sono persone che stimo, avessero minimamente intaccato la mia onestà intellettuale, me ne sarei andato in quello stesso momento e sarei tornato a scrivere sulle Ande". Ma per quale motivo il M5S non sta provando ad interagire con la nuova legge elettorale che pare stia nascendo in questi giorni? La questione torna sull'analogia tra Renzi e Berlusconi:
Nel nostro stato, una persona condannata non può fare il bidello, però può vedersi all'esterno del parlamento e decidere come fare una legge elettorale.
Accenni alla vita personale non sono mancati, per quanto Di Battista abbia fatto di tutto per evitare che ci fosse troppo approfondimento su questo aspetto, ma ha sottolineato quale sia stato il cambiamento della sua qualità di vita: "Non mi sto divertendo, la qualità della mia vita è complessivamente peggiorata. Però sono molto fiero di quanto sto facendo. Ma non ho più tempo per le relazioni umane. Però stanno sorgendo tra di noi nel gruppo rapporti molto profondi. Ho lavorato molto in Sud America, sono stato nella giungla, ma a volte la giungle è meglio del Parlamento. L'Africa ti fa capire il valore della sobrietà, ecco perché Papa Francesco piace tanto".